Le persone indicate da ogni azienda, dipendenti ma non solo, otterranno un importo di 300 euro erogato in forma di buoni spesa

 

È una delle risposte per attenuare il contesto economico che stanno vivendo i dipendenti delle piccole e medie imprese e le loro famiglie che, per effetto dell’inflazione, hanno una crescente difficoltà a sostenere le spese quotidiane.

A questo si aggiunge anche il fenomeno della crisi delle stesse PMI che genera un costante impoverimento delle famiglie e del territorio. Per questo, trovare soluzioni in grado di incrementare la capacità di spesa delle famiglie e la prosperità dei territori è una fonte primaria di benessere per cittadini ed imprese.

È in questa logica che Confartigianato Rimini con il sostegno diretto di TreCuori, ha inteso mettere in campo una nuova misura finanziando, fino al limite di 600.000 €uro, piani di welfare indiretto. Le persone indicate da ogni azienda, dipendenti ma non solo, otterranno un importo di 300 euro erogato in forma di buoni spesa utilizzabili per pagare, con una percentuale che va dal 5% al 50%, beni, prodotti o servizi anche di largo consumo venduti solo da PMI attraverso la piattaforma digitale MarketPass (www.marketpass.org) gestita da TreCuori. Non si tratta di uno sconto concesso dai venditori i quali, infatti, riceveranno l’intero importo, parte da chi compra e parte da TreCuori.

L’iniziativa, oltre a sostenere le famiglie, è finalizzata a trattenere le risorse sul territorio mirando a coinvolgere direttamente gli attori economici. Infatti, a tutte le PMI è concesso il diritto di utilizzare MarketPass per vendere i propri prodotti e servizi.

MarketPass è un modello economico innovativo e recentemente presentato dal CRIET-Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio, permette solo alle PMI di vendere ed acquistare tra loro beni, prodotti e servizi e non è accessibile alle grandi imprese.

“Confartigianato Imprese Rimini – spiega il Segretario Gianluca Capriotti – aggiunge questo strumento che tramite il welfare indiretto sostiene persone e imprese. La misura ci sembra particolarmente utile poiché avrà una ricaduta diretta sulle piccole e medie imprese e anche tutte quelle del nostro territorio potranno intercettare questa nuova domanda contattando direttamente i nostri uffici”.

Per informazioni: Confartigianato Imprese Rimini (e-mail: associativo@confartigianato.rn.it – tel. 0541.760911).

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Il 2024 sarà di transizione mentre prosegue la strategia di diversificazione tra i marchi

 

Tecnica Group investe su sostenibilità e digitale, rilancia Moon Boot, chiude il 2023 con ricavi a 540 milioni e margini in tenuta a 91,2 milioni, si prepara a un anno di transizione per raccogliere i frutti di quanto seminato nel 2023.

“In questi anni abbiamo lavorato sugli acquisti, sulla produzione, sul digitale per estrarre tutte le sinergie di costo e di ricavi che potessero permettere a un gruppo di brand eccellenti di fare in modo di valere di più della somma dei singoli marchi – spiega Gianni Zoppas, scelto dalla famiglia Zanatta per guidare Tecnica Group dal maggio 2021 – tenendo conto dello spirito di questa azienda un po’ speciale, dove la famiglia che l’ha fondata nel 1963 ha l’approccio tipico di molte dinastie del Nord Est, che sono qui per restare”.

Nel 2017 Tecnica ha ceduto una quota di minoranza alla Italmobiliare dei Pesenti, e da allora ha più che raddoppiato i margini. “Negli ultimi due anni abbiamo investito 701 milioni – ricorda Zoppas – per valorizzare le persone, rafforzare le nostre piattaforme, per il digitale e l’e-commerce, che oggi rappresenta il 10% diretto e indiretto del nostro fatturato, rilanciando il posizionamento di alcune eccellenze come Moon Boot”. In particolare Moon Boot ha registrato 50,1 milioni di ricavi (+44,3%) nel 2023 e ora si prepara a migrare dalle montagne in città con una nuova linea per tutte le stagioni, seguendo il solco di quanto fatto da altri come Ugg o Birkenstock. Lo scorso anno ne sono stati venduti 600 mila paia, e per cavalcare il successo riscosso con celebrities come Rihanna, o del modello apparso su Stranger Things, adesso Tecnica Group sta per lanciare una nuova linea di calzature – uguali sia per il piede destro che per il piede sinistro – da usare in città, per tutte le stagioni.

La sostenibilità è un valore fondante di quest’azienda che è specializzata nell’outdoor – ricorda Zoppas – e lo è sia in termini di emissioni e riciclo dei materiali, tra cui il progetto di Recicle your Boots, sia per l’attenzione alle persone. Non solo siamo riusciti ad attrarre tanti giovani, ma anche a trattenerli grazie a mirate politiche di welfare“. Il gruppo ha implementato un processo per lo smaltimento degli scarponi da sci, di tutti i marchi, recuperando 11mila scarponi e 400 mila tonnellate di Co2, riciclando le resine, il metallo e perfino il neoprene con cui è fatto l’interno degli scarponi, che diventa il materiale per foderare i pali che delimitano le piste da sci.

I nuovi standard che abbiamo elaborato sono diventati il benchmark internazionale, e ora molti altri gruppi si stanno associando ai nostri processi – ricorda Zoppas – e siccome in tema di sostenibilità è importante muoversi tutti insieme, abbiamo aperto le nostre piattaforme a tutti. Finora questo è stato un investimento, ma sono fiducioso che presto avrà un impatto positivo sui costi del gruppo”.

Intanto, in anni di cambiamento climatico la diversificazione nell’outdoor ha permesso al gruppo di compensare la stagionalità dello sci, e ora il 54% dei ricavi arriva dalle calzature (e in particolare dal marchio tedesco Lowa), il 41% da scarponi di Tecnica e nordica e dagli sci Blizzard, e il restante 5% dai pattini in linea Rollerblade.

I risultati e la governance di quest’azienda l’hanno resa attrattiva per gli investitori – dice l’ad – ma non abbiamo in programma una quotazione a breve, anche perché vediamo ancora importanti prospettive di crescita da cogliere nel medio periodo. Se quest’anno sarà ancora un anno di transizione dopo il boom registrato a valle della pandemia, per il 2025 quando saranno esauriti gli stock dei negozi, vediamo interessanti prospettive di ulteriore crescita”.

Alle viste, oltre all’effetto traino delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, ci sono gli investimenti fatti nei singoli marchi, anche se in futuro non sono escluse acquisizioni mirate nei segmenti che potrebbero completare l’offerta del gruppo, come gli attacchi per gli sci. “Siamo soddisfatti del nostro portafoglio di brand che ha una posizione di leadership in tutte le singole categorie – conclude Zoppas – siamo cresciuti in mercati chiave come l’Italia (+64% con una quota di mercato del 27%ndr), e in geografie come Usa e Canada dove realizziamo un terzo dei nostri ricavi, ma vediamo ottime prospettive di crescita anche in Asia dove invece siamo ancora poco presenti“.

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La Società Benefit TreCuori ha lanciato MarketPass, una piattaforma dove solo le imprese piccole e medie possono scambiarsi i prodotti, per aiutarsi a vicenda

 

Contribuiscono in modo rilevantissimo all’occupazione, al fatturato (sono responsabili del 40% circa del volume d’affari complessivo del Paese) e generano il 40% del valore aggiunto nazionale. Sono le piccole e medie imprese (PMI), realtà imprenditoriali che si caratterizzano per un numero di addetti compreso tra 10 e 249, un fatturato non superiore ai 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo inferiore ai 43 milioni di euro. Nonostante rappresentino la spina dorsale del sistema produttivo nazionale, le PMI si trovano quotidianamente a fare i conti con sfide capaci di compromettere la sopravvivenza: pensiamo alla concorrenza delle imprese finanziariamente più potenti, alla difficoltà di accesso al capitale o alla maggiore vulnerabilità alle crisi di mercato rispetto ai big players.

A tutto questo si sommano le frequenti difficoltà (non solo economiche) che registrano con il mercato del commercio elettronico, divenuto una parte imprescindibile dell’economia contemporanea, con le sue regole complesse, specialistiche e profondamente diverse da quelle che disciplinano il commercio tradizionale.

Per difendere ed aiutare le PMI, ma anche i piccoli fornitori di prossimità, a contrastare lo strapotere di multinazionali e grandi imprese native digitali, è da poco nata MarketPass, una piattaforma di commercio elettronico gestita dalla società benefit TreCuori di Conegliano Veneto (TV) e operativa in tutta Italia grazie a diversi partner, che si basa su un modello economico innovativo studiato da varie Università italiane.

Con soluzioni che permettono di aumentare i ricavi senza incidere sui costi, attraverso forme di aggregazione e di accordo tra PMI riunite sotto l’ombrello del Patto di Reciprocità, MarketPass punta a ripianare uno squilibrio che si è creato nel mercato e a supportare l’economia dei territori, che vengono così aiutati a trattenere le risorse.

Una delle sue peculiarità è che solo le PMI possono vendere e acquistare tra loro beni, prodotti e servizi mentre alle grandi imprese è concesso utilizzare la piattaforma esclusivamente per fare acquisti. MarketPass è gratuita per tutte le PMI italiane ed è accessibile anche ai privati.

Due i fattori che la rendono interessante, efficace e conveniente: il Patto di Reciprocità e il Welfare Indiretto. Il primo è quello secondo cui “io vengo a comprare da te se tu compri da uno di noi” e che prevede che tutte le transazioni possano essere pagate parte in euro (attraverso carte di credito o bonifico) e in parte per mezzo di un meccanismo riconducibile al cashback o alla compensazione. In pratica, gli aderenti hanno la possibilità di acquistare beni e servizi compensandoli con qualsiasi prodotto della propria azienda, anche in un momento successivo. Il valore di ciò che viene acquistato e venduto viene misurato in Cordis (Conto Cordis), una sorta di moneta non convertibile in alcuna valuta in corso legale.

Il meccanismo virtuoso del Welfare Indiretto si concentra invece sulle persone e le famiglie, a cui permette di ottenere un vantaggio economico dall’acquisto degli oltre 200 mila prodotti disponibili sulla piattaforma: i consumatori sono coinvolti con forme incentivanti di acquisto che permettono di ricevere Buoni Cordis utilizzabili sugli acquisti futuri.

 

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Confcommercio Mantova, con il sostegno diretto di TreCuori – una delle più importanti piattaforme di Welfare Aziendale in Italia – mette in campo un sistema “generativo” che sostiene i collaboratori delle imprese, ma anche le PMI, attraverso un Piano di Welfare indiretto rivolto alle aziende associate che ne fanno domanda.

Il meccanismo è semplice: le persone indicate da ogni azienda, dipendenti ma non solo, potranno ottenere un importo di 300 euro erogato in forma di Buoni Spesa utilizzabili per pagare, con una percentuale che va dal 5% al 50%, beni, prodotti o servizi anche di largo consumo venduti solo da PMI attraverso la piattaforma digitale MarketPass (https://www.marketpass.org) gestita da TreCuori.

Non si tratta di uno sconto concesso dai venditori i quali, infatti, riceveranno l’intero importo (parte da chi acquista e parte da TreCuori).

L’iniziativa, oltre a sostenere le famiglie, è finalizzata a trattenere le risorse sul territorio mirando a coinvolgere direttamente gli attori economici: tutte le PMI hanno infatti l’opportunità di utilizzare MarketPass per vendere i propri prodotti e servizi.

MarketPass è un modello economico innovativo, studiato da varie università italiane e recentemente presentato dal CRIET-Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio. Dalle ricerche è emerso che si tratta di uno strumento idoneo a contrastare lo squilibrio crescente che si è creato nel mercato a causa dello strapotere di multinazionali e grandi player on line, riportando e mantenendo gli scambi nei territori. MarketPass, infatti, permette solo alle PMI di vendere ed acquistare tra loro beni, prodotti e servizi e non è accessibile alle grandi imprese.

“Un’iniziativa che riteniamo particolarmente utile, soprattutto considerando il fatto che oltre a garantire condizioni favorevoli per acquisti da parte di dipendenti e collaboratori, avrà una ricaduta diretta sulle piccole e medie imprese” sottolinea il direttore generale di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso. “Anche quelle del territorio mantovano potranno intercettare questa nuova domanda contattando direttamente i nostri uffici”.

Le aziende interessate ad attivare un Piano di Welfare Indiretto possono presentare la domanda accedendo al link: https://login.trecuori.org/registrazione-azienda-wlfr-indiretto/5370240202125801

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MANTOVA Confcommercio Mantova, con il sostegno diretto di TreCuori – una delle più importanti piattaforme di Welfare Aziendale in Italia – mette in campo un sistema “generativo” che sostiene i collaboratori delle imprese, ma anche le PMI, attraverso un Piano di Welfare indiretto rivolto alle aziende associate che ne fanno domanda.

 

Il meccanismo è semplice: le persone indicate da ogni azienda, dipendenti ma non solo, potranno ottenere un importo di 300 euro erogato in forma di Buoni Spesa utilizzabili per pagare, con una percentuale che va dal 5% al 50%, beni, prodotti o servizi anche di largo consumo venduti solo da PMI attraverso la piattaforma digitale MarketPass (https://www.marketpass.org) gestita da TreCuori.

Non si tratta di uno sconto concesso dai venditori i quali, infatti, riceveranno l’intero importo (parte da chi acquista e parte da TreCuori).

L’iniziativa, oltre a sostenere le famiglie, è finalizzata a trattenere le risorse sul territorio mirando a coinvolgere direttamente gli attori economici: tutte le PMI hanno infatti l’opportunità di utilizzare MarketPass per vendere i propri prodotti e servizi.

MarketPass è un modello economico innovativo, studiato da varie università italiane e recentemente presentato dal CRIET-Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio. Dalle ricerche è emerso che si tratta di uno strumento idoneo a contrastare lo squilibrio crescente che si è creato nel mercato a causa dello strapotere di multinazionali e grandi player on line, riportando e mantenendo gli scambi nei territori. MarketPass, infatti, permette solo alle PMI di vendere ed acquistare tra loro beni, prodotti e servizi e non è accessibile alle grandi imprese.

Un’iniziativa che riteniamo particolarmente utile, soprattutto considerando il fatto che oltre a garantire condizioni favorevoli per acquisti da parte di dipendenti e collaboratori, avrà una ricaduta diretta sulle piccole e medie imprese”. sottolinea il direttore generale di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso. “Anche quelle del territorio mantovano potranno intercettare questa nuova domanda contattando direttamente i nostri uffici”.

Per informazioni:
ELISA LIGABUE – T 0376 231235 E e.ligabue@confcommerciomantova.it
GIORGIA CUNICO- T 0376 231204 areaimprese@sviluppomantova.it

Le aziende interessate ad attivare un Piano di Welfare Indiretto possono presentare la domanda accedendo al link: https://login.trecuori.org/registrazione-azienda-wlfr-indiretto/5370240202125801

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Confcommercio Verona, con il sostegno diretto di TreCuori mette in campo un sistema “generativo” che sostiene i collaboratori delle imprese, ma anche le PMI, attraverso un Piano di Welfare indiretto rivolto alle aziende associate che ne fanno domanda.

 

Confcommercio Verona, con il sostegno diretto di TreCuori – una delle più importanti piattaforme di Welfare Aziendale in Italia – mette in campo un sistema “generativo” che sostiene i collaboratori delle imprese, ma anche le PMI, attraverso un Piano di Welfare Indiretto rivolto alle aziende associate che ne fanno domanda.

Il meccanismo è semplice: le persone indicate da ogni azienda, dipendenti ma non solo, potranno ottenere un importo di 300 euro erogato in forma di Buoni Spesa utilizzabili per pagare, con una percentuale che va dal 5% al 50%, beni, prodotti o servizi anche di largo consumo venduti solo da PMI attraverso la piattaforma digitale MarketPass (https://www.marketpass.org) gestita da TreCuori.

Non si tratta di uno sconto concesso dai venditori i quali, infatti, riceveranno l’intero importo (parte da chi acquista e parte da TreCuori).

L’iniziativa, oltre a sostenere le famiglie, è finalizzata a trattenere le risorse sul territorio mirando a coinvolgere direttamente gli attori economici: tutte le PMI hanno infatti l’opportunità di utilizzare MarketPass per vendere i propri prodotti e servizi.

MarketPass è un modello economico innovativo, studiato da varie università italiane e recentemente presentato dal CRIET-Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio (a questo link la News dedicata). Dalle ricerche è emerso che si tratta di uno strumento idoneo a contrastare lo squilibrio crescente che si è creato nel mercato a causa dello strapotere di multinazionali e grandi player on line, riportando e mantenendo gli scambi nei territori. MarketPass, infatti, permette solo alle PMI di vendere ed acquistare tra loro beni, prodotti e servizi e non è accessibile alle grandi imprese.

«Un’iniziativa che riteniamo particolarmente utile, soprattutto considerando il fatto che oltre a garantire condizioni favorevoli per acquisti da parte di dipendenti e collaboratori, avrà una ricaduta diretta sulle piccole e medie imprese – sottolinea il direttore generale di Confcommercio Verona, Nicola Dal Dosso -. Anche quelle del territorio veronese potranno intercettare questa nuova domanda contattando direttamente i nostri uffici».

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Il welfare aziendale aiuta il piccolo commercio

 

«È curata dall’Università di Parma dove è stata presentata ieri l’analisi dell’innovativo modello MarketPass – Cordis Community realizzato dalla azienda TreCuori Spa Società Benefit con sede a Conegliano Veneto per trasformare il welfare diretto aziendale in welfare indiretto territoriale. Una iniziativa di marketing sociale unica nel suo genere in Italia.

«L’origine del progetto nasce dall’esigenza di dare una risposta concreta alla crisi del commercio locale che ha travolto le Pmi, ovvero il 90% delle partite lva in Italia che si sono trovate inutili fronte all’accelerazione del processo di internazionalizzazione» afferma Giovanni Lucchetta, amministratore Tre Cuori Spa che prosegue: «Lo scopo è strappare il mercato ai grandi player riportando e mantenendo il mercato sul territorio».

A Milano sono stati chiusi circa 13.000 negozi di prossimità in cinque anni. Lo spostamento dei margini strappati alla economia di quartiere in favore dei grandi department store e dell’online ha falciato il sistema territoriale. Siamo disposti ad accettare come ineluttabile questa fine? «Da 9 azionisti iniziali spiega Lucchetta per descrivere la Cordis Community – oggi siamo 95 investitori che si sono avvicinati in maniera spontanea. Nessuno detiene più del 5% del capitale».

La risposta dei territori arriva forte e chiara e in Veneto si è concretizzata attraverso il progetto operativo MarketPass, una piattaforma digitale dove si possono comprare beni e servizi in vendita solo dalle Pmi.

«La struttura si fonda su un patto di reciprocità – spiega Mario MenegattiOrdinario di Economia Politica – in particolare su un meccanismo ibrido fra gli strumenti di cashback e couponing che prevede un riaccredito in un borsellino per i futuri acquisti».

Tutti gli acquisti possono essere pagati in parte con i propri soldi e in parte con le somme disponibili tramite il welfare indiretto (Cordis), un servizio che permette alle aziende di riconoscere a determinati beneficiari delle somme spendibili presso le Pmi che vendono su MarketPass. «Questo modello può determinare effetti positivi in termini di sostegno al sistema territoriale e delle aziende locali» conclude Menegatti cui fa eco Luca Fornaciari, Associato di Economia Aziendale: «Il rischio è concreto ma strumenti come questo possono avere un ruolo di impatto che dal punto fiscale è un modello di reciprocità che non presenta criticità ma perfettamente allineato con la normativa vigente».

– Sara Colonna –

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Incentivi per chi spende la dote aziendale nei negozi di quartiere. Piccole imprese, scuole e associazioni diventano i beneficiari privilegiati

 

Un’idea nata 10 anni fa, in quel NordEst che è terra di sperimentazione di welfare sempre più avanzato: dalle grandi aziende – Luxottica su tutte – e via via fino alle piccole e piccolissime, allo stipendio si uniscono beni e servizi che, dagli iniziali buoni pasto, si sono allargati a coprire libri scolastici, corsi di studio, visite mediche, e poi ancora viaggi e palestre, in un’offerta che ogni lavoratore può creare su misura per sé stesso e la propria famiglia.

Come unire questo modello vincente con l’economia del territorio in cui l’azienda opera? Nasce così nel 2013 in provincia di Treviso TreCuori, oggi evoluta in società benefit, che ha coinvolto le Pmi e i fornitori di prossimità: non solo le aziende, ma i negozi, le botteghe di quartiere, dove andare a fare la spesa diventa più conveniente perché qui si spende la “dote” messa a disposizione dall’azienda per cui si lavora, rimettendo in circolo le risorse proprio dove vengono prodotte.

Un modello che si è adattato nel tempo e alle diverse situazioni: quando, dopo l’epidemia da Covid e con la fine delle restrizioni, il settore del turismo ha provato a ripartire, è diventato chiaro a tutti che i prezzi erano saliti, mettendo in difficoltà ampie fasce di clienti. In questo caso il welfare – come strumento che permette alle aziende di riconoscere ai propri dipendenti bonus totalmente detassati – è diventato la chiave per compensare l’aumento della spesa media di viaggio, riconducibile all’inflazione o alle mutate preferenze dei viaggiatori, senza erodere la loro busta paga. Uno strumento potenzialmente utile sia per le agenzie di viaggio sia per i loro clienti (aziende, lavoratori, territorio); gli operatori locali, poi, si trovano nelle condizioni di incassare senza alcuna commissione e ricevendo i pagamenti in tempi brevi. «Il nostro è un approccio in linea con la filosofia della società, che ha in mente un welfare “di prossimità” a beneficio non solo di una specifica area, ma potenzialmente di tutti i territori», spiega Giovanni Lucchetta, amministratore TreCuori Spa Società Benefit.

Basata a Conegliano, TreCuori è operativa in tutta Italia con vari partner, in particolare associazioni di categoria, consulenti aziendali e istituzioni locali. I suoi servizi sono già stati utilizzati da più di 80mila persone e 20mila imprese, no-profit ed amministrazioni pubbliche. Gli ambiti vanno dal welfare aziendale al welfare pubblico, dal marketing sociale ai sistemi di fidelizzazione, dai circuiti commerciali in ambito locale alla gestione dei crediti commerciali.

E se un altro fronte caldo per le famiglie è la mancanza di asili nido, TreCuori ha partecipato al progetto avviato nelle province di Padova e Rovigo per aiutare le famiglie più fragili ad accedere senza costi al nido donando direttamente online o facendo acquisti negli esercizi commerciali del proprio territorio: «In questo caso a operare è la seconda anima di TreCuori, quella del marketing sociale: l’idea poggia su un circuito di imprese e negozi che si promuovono sostenendo associazioni no profit e scuole, quelle che i loro clienti hanno a cuore. Dallo scorso settembre nelle province di Padova e Rovigo è diventato possibile aiutare le famiglie più fragili ad accedere senza costi al nido donando direttamente online o facendo acquisti negli esercizi commerciali del territorio», spiega Lucchetta. L’obiettivo di attivare 100 nuovi posti nido si inserisce nell’ambito di Benvenido, il progetto avviato grazie a un contributo di 2,8 milioni di euro di Fondazione Cariparo e Impresa Sociale Con i Bambini che ha già permesso di coprire interamente per due anni le rette di 150 bambini in 20 scuole dell’infanzia in 10 comuni del Padovano e sette del Rodigino.

 

E poi c’è una terza dimensione: è quella di Cordis, la community all’interno della quale imprese e privati possono acquistare beni e servizi in una logica di compensazione: «In questo caso il fine è incentivare il territorio e difendere chi ci lavora dallo strapotere dei competitor online: beni e servizi si possono pagare in parte con euro e in parte con i propri beni e servizi, nella logica di scambio, anche in un momento successivo», sottolinea Lucchetta.

Il punto di partenza è che «è difficile che una Pmi, per quanto sostenuta finanziariamente, possa mai essere competitiva verso Grande Distribuzione & grandi player del digital – sottilinea -. E non servono “ricerche” per riscontrare questa asimmetria di forze stia distruggendo il tessuto imprenditoriale delle piccole imprese. Abbiamo cercato possibili soluzioni per contrastare lo squilibrio crescente che si è creato nel mercato a causa dello strapotere di multinazionali e grandi player on line, riportando e mantenendo gli scambi nei territori. Quali sono le possibili soluzioni per contrastare lo squilibrio crescente che si è creato nel mercato a causa dello strapotere di multinazionali e big delle vendite on line, riportando e mantenendo gli scambi nei territori?».

Una strada è stata indicata al convegno che, in Camera di Commercio di Verona, ha fatto il punto sui Modelli innovativi per il Sostegno delle Pmi e del commercio locale organizzato da Criet (Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio): qui è stato presentato il modello economico proposto da MarketPass, piattaforma digitale gestita da TreCuori che permette solo alle Pmi di vendere e acquistare tra loro prodotti e servizi. Un modello capace di riportare e mantenere gli scambi nei territori, reso efficace anche da un Patto di reciprocità tra le aziende che ne fanno uso (io vengo a comprare da te se tu compri da uno di noi) gestito con un sistema senza costi per le imprese e coperto da brevetto.

La piattaforma è già on line con oltre 200mila prodotti e ogni transazione su MarketPass genera anche una ricaduta economica a sostegno del Terzo Settore.

Per Mario Menegatti, direttore del dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma, un modello efficace a patto che «la piattaforma sia preclusa ai grandi operatori del mercato e riservata alle piccole e medie imprese, e che garantisca un’ampia offerta».

 

Barbara Ganz

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Come, nella fantasia di Swift, i minuscoli lillupuziani preoccupati che Gulliver con la sua mole potesse devastare il loro territorio, sono riusciti a immobilizzarlo con mille reti, le piccole e medie imprese potrebbero imbrigliare l’egemonia di Amazon e degli altri giganti del commercio elettronico. Possono farcela, secondo uno studio del Criet (il Centro di ricerca interuniversitario in economia del territorio), grazie a strumenti come Marketpass, la piattaforma e-commerce riservata alle Pmi, nata per porsi come alternativa ai grandi player online.

«Può arrivare a rubare, in prospettiva, quote di mercato ad Amazon – sottolinea Angelo Di Gregoriodocente all’università Bicocca di Milano e direttore di Criet -. Sarebbe sbagliato confrontare Amazon con la società di gestione di MarketPass, in realtà il meccanismo è funzionale ad aggregare le Pmi italiane, che sono una quantità incredibile. La chiave starà nella capacità di diffusione». Non si tratterebbe di una riedizione del vecchio schema, già fallito: «MarketPass non è una nuova versione del motto “aggreghiamoci e facciamo massa critica”, che non funziona. Marketpass è semplice e dà vantaggi concreti, anche nel welfare», osserva Di Gregorio.

Alla rete MarektPass le aziende hanno cominciato ad aderire dal 20 novembre scorso, quindi la piattaforma è in ancora fase di lancio. Uno degli ideatori del meccanismo è Giovanni Lucchetta, imprenditore di Conegliano e amministratore di TreCuori, società benefit. «Il principio da cui parte tutto è il patto di reciprocità: se io ti offro un caffè, tu sarai portato a offrirmelo all’incontro successivo – spiega Lucchetta -. Quindi, se io vengo a comprare da te, quando avrai bisogno tu verrai da me. E questa la proposta che facciamo con Marketpass e i commercianti rispondono positivamente, così escludiamo le grandi imprese e favoriamo gli scambi tra piccole e medie».

MarketPass vale sia per gli scambi tra aziende sia tra utenti e aziende. Funziona così: «Se faccio un acquisto da 100 euro, 20 di questi (ma la quota la decide ogni commerciante) sono annotati su un conto Cordis – spiega Lucchetta -: veri e propri soldi (sotto forma di credito), spendibili solo all’interno del circuito, quindi solo verso le altre Pmi».

In pratica, i prodotti su MarketPass vengono pagati dall’acquirente e incassati dal venditore parte in euro e parte in Cordis; incassare in Cordis non vuol dire avere in mano una moneta diversa dall’euro ma annotare l’importo da portare in compensazione nelle operazioni successive. I prezzi, però, devono essere competitivi con quelli praticati da Amazon, altrimenti l’utente se ne va. «Questo è un tema focale – osserva Lucchetta-, se su Marketpass un prodotto costa 100, poniamo 80 in euro e 20 in Cordis, su Amazon deve costarne 102 perché valga la pena acquistarlo. Altrimenti no». E la piattaforma si pone come obiettivo di monitorare il confronto: «Siamo noi che controlliamo i prezzi- sottolinea Lucchetta -, facciamo in modo che il negoziante abbia i prezzi allineati con i grandi player».

Ma ci sarebbe di più: la maxi aggregazione di Pmi, che in Italia rappresentano la stragrande maggioranza delle aziende, avrebbe più potere nei confronti dei produttori. «Anche loro sono interessati a questo meccanismo – assicura Lucchetta -: il grande produttore ha paura quando Amazon è il principale cliente perché di fatto è nelle sue mani, alcuni ci hanno già offerto prezzi migliori. Con una massa critica significativa saremo in grado di andare dai produttori a negoziare i prezzi per tutta la rete».

TreCuori, che gestisce la piattaforma ed è titolare di un brevetto riconosciuto nel 2019, arricchisce questo mercato con il meccanismo del welfare indiretto, che si propone come misura anti-inflazione: la persona beneficiaria del welfare indiretto avrà a disposizione una somma con la quale pagare circa il 20% di ciò che acquista se si rivolgerà a una Pmi.

Tommaso Moretto

 

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Alla B+B International di Montebelluna è stato incrementato il credito welfare per i propri collaboratori

 

B+B International Srl, azienda trevigiana operante nel settore del Packaging, Display e Stampa Digitale, ha annunciato un potenziamento del suo impegno nel welfare aziendale per il 2024. Ogni dipendente percepirà un credito welfare medio di €3.400/anno, attraverso la conferma della piattaforma Tre Cuori. Questo riflette l’attenzione della società al benessere e alla valorizzazione dei dipendenti nel contesto dello sviluppo sostenibile. L’investimento nel programma di welfare aziendale è stato incrementato del 2% rispetto all’anno precedente e del 237% rispetto al 2017. Attualmente, 54 dipendenti beneficiano del programma, registrando un aumento del 55%. Le iniziative includono un ufficio welfare interno, programmi sanitari, previdenza, welfare premiale, offerte di microcredito, convenzioni sportive e culturali, servizi di tempo libero, e vacanze.

Progetti specifici riguardano neo-genitori e supporto alle famiglie. L’organizzazione promuove lo smart working strutturato e l’orario flessibile senza timbratura, denominato ora flexible work. L’obiettivo principale è migliorare il benessere e il work-life balance dei dipendenti, contribuendo al potere d’acquisto delle famiglie e alla responsabilità sociale d’impresa. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, Luciano Bortolini, afferma che il welfare è essenziale per creare un ambiente lavorativo sereno. Federica Gallina, Responsabile Welfare e Risorse Umane, sottolinea l’aggiunta di assicurazioni, comprese polizze vita, infortuni e malattia, coprendo eventi professionali ed extra professionali per tutti i dipendenti. B+B International Srl, fondata nel 1993, è anche attenta alla sostenibilità, ottenendo un rating del 52% nell’indice ESG “SI Rating – Sustainability Impact Rating” di ARB.

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