“Crediamo che il welfare aziendale di TreCuori sia un’ottima occasione per fruire di servizi anche nel campo del benessere e del relax.

Estetica La Gemma è pronta a sostenere questa meravigliosa piattaforma e dare la possibilità, a chi possiede questi benefit, di prendersi del tempo per staccare la spina e stare bene con sè stessi.

TreCuori è un’ottima azienda, ricca di persone gentili e professionali.

Felice di essere all’interno di questo circuito!”

Estetica La Gemma

Piazzetta San Giovanni Bosco, 7 – Povolaro di Dueville (Vicenza)

Tel. 342 1452988

www.esteticalagemma.com

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SONO TANTI I BENI E SERVIZI WELFARE PREVISTI PER LEGGE TRA CUI PUOI SCEGLIERE… MOLTI PIÙ DI QUANTI FORSE IMMAGINI! SCOPRILI TUTTI

 

Data la definizione di welfare aziendale nel corso delle scorse puntate della serie «L’ABC del Welfare» ed identificati quali siano i diversi soggetti che possono usufruirne, vediamo nello specifico in questa News quali sono i beni e i servizi usufruibili con il welfare aziendale da parte dei lavoratori.

La normativa italiana in materia di welfare include molteplici categorie di servizi e beni tra cui i lavoratori dipendenti ed i loro familiari possono scegliere per utilizzare il proprio credito welfare disponibile.

Le piattaforme presenti nel mercato non sono tenute ad offrire tutti i servizi previsti dalla legge, quindi questo è un elemento che le aziende devono tenere ben presente quando scelgono il provider welfare a cui avvalersi. Alcuni servizi sono messi a disposizione da quasi tutte le piattaforme, altri sono meno comuni fino ad arrivare ai Buoni Alimentari che sono stati introdotti proprio da TreCuori per rispondere alla richiesta più comune di imprese e lavoratori: come poter spendere il credito welfare nel modo più facile possibile.

Iniziamo il nostro viaggio tra le varie tipologie di beni e servizi che la legge considera welfare: buona lettura! 

I FRINGE BENEFIT

Con il termine Fringe Benefit, come approfondito nella News dedicata “Fringe Benefit e Buoni Spesa nel welfare aziendale: cosa sono e come usarli?”, si intende “qualsiasi bene o servizio” entro un determinato limite di importo entro cui il benefit è esente da tassazione. Questo limite è normalmente pari a €258,23 l’anno a lavoratore e, come approfondito nella News dedicata, a seguito dell’emergenza Covid, per l’anno 2020 e 2021 il Governo ha raddoppiato la soglia limite annua innalzandola a €516,46 per lavoratore.

Per l’anno successivo, a fine anno, il limite è stato inalzato fino a 3.000€ per lavoratore. Tale importo è stato confermato anche per il 2023, solamente però per i lavoratori con figli a carico; per tutti gli altri rimane la soglia esentasse ordinaria pari a €258,23.

Nella pratica normalmente i lavoratori fruiscono dei fringe benefit attraverso dei buoni spesa, quali ad esempio i buoni carburante, buoni supermercato, gift card, buoni shopping, ecc…I buoni possono essere in formato cartaceo oppure elettronico. Tra le varie tipologie di buono è da segnalare il Buono TreCuori, che dà la possibilità al lavoratore di spenderlo potenzialmente in qualsiasi negozio, compresi quelli di vicinato. Tale buono, che consente una riattivazione dell’economia locale e il benessere dei territori che ci circondano, è disponibile esclusivamente con la piattaforma TreCuori. 

VIAGGI E VACANZE

Rientra in questa categoria qualsiasi servizio relativo ai viaggi e le vacanze. A titolo di esempio possiamo elencare: 

  • biglietti aerei, ferroviari, e degli altri mezzi di trasporto;
  • alloggio in strutture ricettive quali alberghi, B&B, camping, ecc…;
  • affitto di appartamenti per villeggiature e vacanze;
  • noleggio di autovetture;
  • pacchetti viaggio.

Possono beneficiare dei servizi appartenenti alla categoria “viaggi e vacanze” sia il lavoratore che i suoi familiari, anche se non fiscalmente a carico o non conviventi. Il credito welfare può essere utilizzato solamente per spese ancora da effettuare e non è previsto alcun limite massimo di spesa. Il pagamento all’erogatore del servizio scelto, verrà effettuato direttamente da TreCuori a fronte di un documento di importo esatto intestato a TreCuori.

SPORT

Dall’abbonamento in palestra, all’iscrizione per i figli al club sportivo (es. quello del calcio, del tennis, ecc.),  dalla frequenza al corso di danza all’iscrizione ai corsi di nuoto, ecc… sono questi solo alcuni esempi pratici della fruibilità del credito welfare che il lavoratore ha a disposizione. Possono beneficiare dei servizi welfare appartenenti alla categoria “sport” sia il lavoratore che i suoi familiari, anche se non conviventi e non fiscalmente a carico. Anche in questo caso, come per la categoria precedente, il credito welfare può essere speso solamente per spese ancora da effettuare. Non vi è alcun limite di spesa e il pagamento avviene in maniera diretta da parte di TreCuori nei confronti dell’erogatore del servizio scelto. 

CULTURA

Sono compresi tra i servizi usufruibili con il welfare aziendale anche tutti quelli relativi alla sfera culturale come ad esempio:

  • biglietti di cinema, teatro, concerti, ecc.;
  • abbonamenti a quotidiani, riviste, ecc.;
  • abbonamenti a pay-tv, programmi musicali, ecc. .

Possono beneficiare di tutti i servizi welfare legati alla cultura oltre il lavoratore anche i suoi familiari, anche non fiscalmente a carico o non conviventi. Anche per questa categoria non è previsto alcun limite di spesa e per quanto riguarda il pagamento all’erogatore scelto, verrà gestito direttamente da TreCuori a fronte di un documento ad esso direttamente intestato e di importo esatto. 

SANITÀ

Categoria molto apprezzata ed utilizzata dai lavoratori, comprende molteplici servizi. Dalle visite mediche specialistiche (come ad esempio il dentista l’oculista, il dermatologo, ecc.) agli esami diagnostici, dai trattamenti termali a quelli di fisioterapia sono questi alcuni esempi di tutti i servizi di cura usufruibili dal lavoratore e dai propri familiari tramite il welfare aziendale. Come per altre categorie, anche nell’ambito della salute non è previsto un limite massimo di spesa e il pagamento della prestazione scelta sarà effettuato in modalità diretta da TreCuori, a fronte del documento giustificativo di spesa di importo esatto. E’ importante ricordare che in passato altre piattaforme hanno gestito il pagamento queste spese attraverso la “cassa sanitaria”, modalità che è stato ampiamente chiarito non essere corretta dal punto di vista normativo. 

ASSISTENZA ALLA PERSONA

Dalla baby-sitter all’insegnante di sostegno, dalla assistente per le persone anziane (quella che in maniera impropria spesso viene chiamata badante) all’assistenza a non autosufficienti. Possono beneficiare di questi servizi welfare solo i familiari non autosufficienti o anziani del lavoratore, anche se non fiscalmente a carico o non conviventi. Anche per questa categoria nessuna soglia limite di spesa. La modalità di pagamento di questa categoria è il rimborso, anche parziale, a fronte di un documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare. Sono ammesse a rimborso anche spese già effettuate negli anni precedenti.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Dalle rette di iscrizione ai libri scolastici, dalla mensa alle spese di trasporto, dalle lezioni private alle spese per l’affitto di Case dello Studente in Italia e all’Estero, dai viaggi studio ai centri estivi, sono questi solo alcuni esempi di tutti quei servizi welfare tra cui i lavoratori e i propri familiari possono scegliere senza alcun limite di spesa.

  • Per quanto riguarda il lavoratore, il pagamento del servizio scelto avverrà in maniera diretta da parte di TreCuori a fronte di un documento di importo esatto intestato a TreCuori. Per questa categoria, è previsto che il lavoratore possa utilizzare il welfare solamente per spese ancora da effettuare.
  • Per quanto riguarda i familiari invece, è consentito il rimborso, anche parziale, da parte di TreCuori a fronte di un documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare. In questo caso sono ammesse a rimborso tramite il welfare aziendale anche spese già effettuate.

Grande novità del 2021 è l’ammissione a rimborso anche delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi digitali (PC,tablet,laptop) necessari per garantire ai figli la frequenza alla Didattica a Distanza (DaD). Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Welfare Aziendale: finalmente rimborsabili PC e Tablet per la Didattica a Distanza”. 

TRASPORTO PUBBLICO

In questa categoria di servizi fruibili con il welfare aziendale, vengono incluse tutte quelle spese relative all’acquisto di biglietti ed abbonamenti a mezzi pubblici. Non è previsto alcun limite di spesa e la modalità di pagamento del servizio scelto avverrà mediante rimborso, anche parziale, anche per spese già sostenute. Oltre al lavoratore possono beneficiare di tutti i servizi afferenti il trasporto pubblico anche i propri familiari, purché fiscalmente a carico del lavoratore. Questa categoria è l’unica per cui è richiesto questo requisito, poiché tutte le altre categorie se sono fruibili dai familiari non è richiesto che siano conviventi o  fiscalmente a carico.

PREVIDENZA  E POLIZZE “SPECIALI”

Rientrano tra i servizi welfare spendibili esclusivamente dal lavoratore i versamenti a previdenza complementare nel limite di spesa annuo previsto per legge di € 5.164,57 per lavoratore ed il pagamento dell’importo scelto avverrà mediante pagamento diretto da parte del datore di lavoro. Sempre a beneficio del lavoratore, è possibile pagare il premio assicurativo di polizze a copertura di non autosufficienza (long term care) e malattie rare (dread disease) senza alcun limite d’importo.

BUONI ALIMENTARI

Questa categoria non è normalmente messa a disposizione dalle altre piattaforme quando invece rappresenta un motivo di grande interesse per lavoratori e aziende, che quando si avvicinano al welfare cercano modalità di spesa del credito molto semplici.

Ecco, è il caso dei Buoni Alimentari con i quali si può arrivare fino ad oltre 1.700 € all’anno per dipendente. Infatti prendendo spunto dal punto 2.5.2 della circolare n.28 del 15/06/2016 (pag. 28*), dai successivi elementi intervenuti e da alcune prassi consolidate nel frattempo a livello di contrattazione nazionale, la norma permettere ai lavoratori (che non stiano già usufruendo dei buoni pasto, mensa aziendale o benefit analoghi) di scegliere, oltre ai tradizionali servizi, anche i Buoni Alimentari, che non sono altro che quelli che tutti conosciamo come Buoni Pasto.

L’utilizzo è molto facile: i lavoratori interessati infatti ricevono una propria Card Buoni Alimentari (che ha lo stesso aspetto di una normale carta di credito o bancomat), la “caricano” dalla propria area riservata fino a quando hanno credito disponibile e infine la utilizzano per fare la spesa per prodotti alimentari nei supermercati, oltre che nei bar, nei ristoranti ed in altri esercizi convenzionati di una ampia rete presente in tutta Italia con più di 134.000 negozi (di cui più di 70.000 supermercati).
Un grande servizio che conferma la missione di TreCuori di facilitare lavoratori, imprese e territori nell’attivazione del welfare e dei suoi benefici.
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Queste sono le varie categorie per legge previste e che con TreCuori, a differenza di altre piattaforme, il lavoratore ha totalmente a disposizione per scegliere come spendere il proprio welfare, per sé e per i propri familiari. 

Ovviamente per ogni categoria vi sono moltissimi erogatori di servizi proposti, ma con TreCuori vi è inoltre l’apprezzata possibilità per ciascun lavoratore di spendere il credito welfare presso i propri erogatori di fiducia. Affinché ciò avvenga è necessario che il lavoratore li segnali a TreCuori, in modo che la piattaforma possa informarli che l’incasso sarà tempestivo e senza costi e così abilitarli.

Tantissime opportunità dunque per poter utilizzare il proprio credito welfare da parte di lavoratori e familiari, con una conseguente serie di vantaggi correlati quali il miglioramento del benessere aziendale e personale, il miglioramento della conciliazione del tempo vita-lavoro, l’aumento della produttività aziendale, ecc…il tutto contribuendo a rinvigorire l’economia dei territori presso cui il welfare viene speso.

 

Riportiamo in maniera schematica nella tabella sottostante le varie categorie di servizi e beni fruibili dal lavoratore e dai propri familiari con il welfare aziendale:

CategoriaCosa comprendeBeneficiariModalità di pagamentoLimite di spesa (annuo per lavoratore)
Fringe BenefitQualsiasi prodotto: dal pranzo con gli amici al ristorante ai capi di abbigliamento per la famiglia, dalla bigiotteria agli articoli regalo, dal buono spesa al buono carburante.LavoratoreBuoni spesa: il lavoratore può scegliere tra più di 50 tipologie di buoni spesa cartacei o elettronici da spendere nei vari punti vendita in tutta ItaliaEsenti da tassazione fino a €258,23. Per l'anno 2023 il limite è stato innalzato a €3.000 solamente per i lavoratori con figli a carico.
Viaggi e VacanzeQualsiasi servizio relativo ai viaggi e le vacanze. A titolo di esempio possiamo elencare:
-biglietti aerei, ferroviari, e degli altri mezzi di trasporto;
-alloggio in strutture ricettive quali alberghi, B&B, camping, ecc…;
-pacchetti viaggio.
Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
SportDall’abbonamento in palestra, all’iscrizione per i figli a calcio, dalla frequenza al corso di danza all’iscrizione ai corsi di nuoto, ecc…Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
CulturaTutti i servizi relativi alla cultura come ad esempio:
-biglietti di cinema, teatro, concerti, ecc.;
-abbonamenti a quotidiani, riviste, ecc.;
-abbonamenti a pay tv, programmi musicali, ecc. .
Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
SanitàDalle cure odontoiatriche alle visite mediche specialistiche, dalle cure termali ai trattamenti di fisioterapia.Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
Assistenza alla personaDalla baby-sitter all’insegnante di sostegno, dalla badante per i propri genitori all’assistenza ai non autosufficienti.Familiari (anche non fiscalmente a carico)Rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).Nessun limite
Istruzione e formazioneDalle rette di iscrizione ai libri scolastici, dalla mensa alle spese di trasporto, dalle lezioni private alle spese per affitto Case dello Studente in Italia e all’Estero, dai viaggi studio ai centri estivi, ecc.Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)PER IL LAVORATORE: pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).
PER I FAMILIARI: rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).
Nessun limite
Trasporto pubblicoTutte le spese relative all’acquisto di biglietti ed abbonamenti a mezzi pubblici.Lavoratore e/o familiari (se fiscalmente a carico)Rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).Nessun limite
PrevidenzaVersamenti a previdenza complementare e/o ad assicurazioni per copertura di non autosufficienza (long term care) e malattie rare (dread disease). LavoratorePagamento diretto (da parte del datore di lavoro).fino a 5.164,57 €

Per maggiori informazioni, contattaci! Sarà per noi un piacere poterti essere utili.

E per approfondire tutte le tematiche legate al welfare aziendale, leggi anche le altre News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare”, una rassegna di contenuti pensata per avvicinare chiunque al mondo del welfare!

TreCuori, il welfare del tuo territorio!

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Attivare un piano di welfare aziendale conviene all’azienda e al lavoratore!

 

Edit: articolo aggiornato con novità normative 2024 —

Molteplici e di varia natura sono i vantaggi che scaturiscono a seguito dell’attivazione di un piano welfare, sia per  l’azienda che per i lavoratori. A fronte di questi vantaggi evidenti, il welfare aziendale comporta per il lavoratore anche una minore contribuzione relativamente alla propria posizione pensionistica; in ogni caso, come illustrato in uno dei paragrafi successivi, l’effetto welfare complessivo viene considerato a vantaggio dei lavoratori. 

Vediamo nel dettaglio tutti questi aspetti.

 

QUALI SONO I VANTAGGI DEL WELFARE PER I LAVORATORI DIPENDENTI?

 

Ogniqualvolta un dipendente riceve una componente retributiva in busta paga, tale ammontare concorre a formare il reddito complessivo del lavoratore, ovvero è parte della base imponibile sulla quale verrà calcolata l’aliquota IRPEF (Imposta sui Redditi Persone Fisiche). 

Per il lavoratore dipendente, il principale vantaggio del welfare aziendale sta nel fatto che il valore dei beni e servizi ricevuto sotto forma di benefit welfare è escluso dall’imponibile IRPEF. Quindi, infatti “non fa reddito” ed è completamente detassato. Ne consegue per il dipendente un tangibile aumento del proprio potere d’acquisto.

 

Confronto premio in busta paga vs premio in welfare 

  • Ricevendo un premio in busta paga, l’intero importo concorre alla formazione del reddito del dipendente ed è pertanto assoggettato ad aliquota IRPEF proporzionale su base reddituale (a seconda dei vari scaglioni di reddito le aliquote IRPEF oscillano tra il 23% e il 43%). Sottratta tale imposta, viene applicato anche il contributo previdenziale a carico del lavoratore che, a seconda del CCNL di riferimento, varia dal 9,19% al 9,49%. Il dipendente subirà pertanto delle rilevanti trattenute che oscillano tra il 32% e il 52% dell’intero premio, a seconda del reddito percepito.
  • Ricevendo il premio in welfare, l’importo netto che il lavoratore riceverà sarà esattamente pari a quello lordo erogato dall’azienda senza nessuna trattenuta. Il lavoratore dunque, beneficerà di un concreto maggior potere d’acquisto.

 

Confronto PDR in busta paga vs PDR convertito in welfare

Può essere utile prima di tutto specificare cosa si intende con PDR, acronimo di Premio di Risultato: detto anche Premio di Produzione, il PDR è una quota aggiuntiva alla retribuzione che viene riconosciuta al dipendente al raggiungimento di incrementi di produttività, redditività, efficienza. Tale somma viene erogata in busta paga e comporta un vantaggio fiscale nel limite di 3.000€ lordi annui ed è prevista solo per i dipendenti che nell’anno precedente abbiano percepito un reddito inferiore a 80.000€. Vi sono poi altre condizioni richieste per i PDR, tra tutte il fatto che debbano trarre origine da un accordo sindacale di 2⁰ livello.

In alcuni casi, l’azienda può proporre ai lavoratori la conversione del PDR in welfare , che hanno singolarmente la facoltà di accettare o meno. Vediamo ora le differenze tra queste due possibilità:

  • Quando il PDR viene pagato in busta paga, viene applicata un’imposta sostitutiva del 10% (edit: per gli anni 2023 e 2024 l’imposta è pari al 5%) rispetto a quella ordinaria IRPEF, a cui si aggiunge il contributo previdenziale a carico del lavoratore che, a seconda del CCNL applicato, varia dal 9,19% al 9,49%. Quindi, le trattenute per il lavoratore, ammontano a circa il 20% dell’intero premio.
  • Quando il PDR è convertito in welfare, il dipendente beneficerà sempre di detassazione totale potendo così usufruire della totalità del premio senza alcuna trattenuta. Per questo molto spesso i lavoratori preferiscono questa soluzione. 

 

ALTRI VANTAGGI WELFARE PER IL DIPENDENTE

Una considerazione molto importante è che il premio erogato in welfare offre un ulteriori vantaggi per il lavoratore: ad esempio, poiché le somme welfare non fanno reddito, non vengono considerate nel calcolo delle soglie sotto le quali sono resi disponibili determinati bonus per i cittadini. È il caso del “Bonus Renzi” (dal 2021 sostituito dal Bonus “100 Euro”), che spesso i lavoratori perdono in seguito al ricevimento di premi aziendali in busta paga in quanto l’importo del premio ricevuto fa salire il reddito personale imponibile al di sopra della soglia massima consentita per aver diritto al bonus. Convertire l’importo del premio aziendale in welfare fa sì che tale cifra non influenzi il reddito personale del lavoratore, soggetto a tassazione e sui cui ci si basa per richiedere i bonus.

 

QUAL È L’EFFETTO SULLA POSIZIONE PREVIDENZIALE DEL LAVORATORE?

A fronte di questi vantaggi evidenti, il welfare comporta per il lavoratore una minore contribuzione relativamente alla propria posizione pensionistica. Per poter esprimere un giudizio complessivo è quindi importante considerare l’effetto congiunto di minori tasse e di minori contributi previdenziali. Come vedremo adesso, da un punto di vista puramente numerico, l’effetto welfare viene considerato vantaggioso per i lavoratori. 

Alcuni tecnici hanno simulato l’effetto con degli esempi numerici come quello che riportiamo di seguito: è stato analizzato lo scostamento pensionistico di due lavoratori (lavoratore A e lavoratore B) a 10 anni dal raggiungimento della pensione, che ricevono un premio di €1.000,00, uno in busta paga (lavoratore A) e uno in welfare (lavoratore B). Quindi:

  • Il lavoratore A riceve nell’immediato un premio di entità netta minore (-337€) a fronte di una maggiore contribuzione previdenziale;
  • Il lavoratore B riceve nell’immediato un premio di entità maggiore (+337€) a fronte di una minore contribuzione previdenziale.

Per valutare le due opzioni, è quindi necessario chiedersi a quanto ammonti lo scostamento di contribuzione previdenziale: questo viene stimato in circa 0,56€ lordi al mese, ovvero 6,80€ lordi all’anno dopo il primo anno di pensione (quindi dopo 11 anni).

È opportuno quindi chiedersi se si preferisca avere dopo 10 anni un maggior valore di circa 0,56€ lordi al mese per tutti i mesi successivi, oppure avere oggi un maggior valore di 337€.

Da un punto di vista numerico, anche se la stima dei 0,56€ al mese fosse sottostimata, si può concludere che il premio in welfare risulti più vantaggioso. E’ utile considerare anche che il lavoratore che vuole favorire la propria pensione, può comunque destinare questa maggiore disponibilità immediata alla propria posizione previdenziale.

E’ giusto che la scelta tra le due opzioni sia libera per ogni lavoratore ed è importante che possa essere effettuata nella massima consapevolezza di tutti gli aspetti.

 

VANTAGGI WELFARE PER L’IMPRESA

Per l’azienda il vantaggio fiscale nell’attivare un piano welfare aziendale consiste nell’azzeramento dei contributi e pertanto in una riduzione del costo del lavoro per un importo superiore al 30%.

Affinché l’azienda possa godere di tali agevolazioni previste dalla normativa, è necessario che i piani welfare vengano attivati per almeno una categoria omogenea dei dipendenti. 

Tra gli altri elementi di interesse per l’azienda di natura amministrativa/contabile, si può segnalare il fatto che il costo del welfare viene attribuito all’esercizio fiscale secondo il principio di competenza, possibilità questa particolarmente gradita dalle imprese in determinati frangenti in particolare quando i piani welfare sono attivati in prossimità del termine dell’esercizio.

Per l’impresa ci sono poi tanti altri vantaggi non di natura strettamente fiscale, come richiamato nel paragrafo conclusivo di questa News e come approfondito in altre News, ad esempio quella disponibile a questo link.

 

UN ESEMPIO PRATICO DEI VANTAGGI DEL WELFARE PER L’AZIENDA

Ad avvalorare quanto detto finora è possibile esaminare i seguenti esempi numerico sui vantaggi fiscali e contributivi.

Naturalmente questi importi indicati sono approssimativi, perché potrebbero variare leggermente in funzione di specifiche condizioni (contratti diversi, ecc.).

 

  1. Premio una tantum in busta vs premio una tantum in welfare aziendale di €1000,00:
grafici premio in busta vs in welfare
grafici premio in busta vs in welfare

Se ad un lavoratore dipendente venisse erogato un premio con un costo azienda totale di € 1.000,00:

    • ricevendolo in busta paga, l’importo netto che incasserebbe sarebbe di €471,00. A carico del dipendente vi sarebbero infatti €246,00 di oneri vari, e anche a carico dell’azienda vi sarebbe un ulteriore importo di €283,00 (oneri, contributi, ecc.). Dei €1.000,00, il premio lordo spettante al dipendente ammonta a €717,00 di cui beneficerà effettivamente per €471,00;
    • ricevendolo come welfare, il lavoratore beneficerebbe dell’intero importo, ovvero €1.000,00. Ciò è possibile in quanto, come già esposto, il valore dei servizi welfare non è tassato, sia per quanto riguarda l’azienda che il lavoratore. L’importo totale erogato dall’azienda coinciderà dunque con l’importo effettivamente beneficiato dal lavoratore, in questo caso €1.000,00 . La maggior disponibilità di spesa per il lavoratore, rispetto all’opzione in busta, è dunque pari ad un +112%.

 

2. Premio di risultato in busta vs premio di risultato convertito in welfare di € 1.000,00:

grafici PDR in busta vs in welfare
grafici PDR in busta vs in welfare

Se ad un lavoratore dipendente venisse erogato un premio di risultato (PDR) con un costo azienda totale di € 1.000,00:

    • ricevendolo in busta paga, l’importo netto che incasserebbe sarebbe pari a €586,00. A carico del dipendente graverebbero infatti €130,00 di oneri contributivi e tasse, mentre gli oneri a carico dell’azienda sarebbero pari a €283,00.
    • convertendolo in welfare, l’importo che effettivamente incasserebbe il dipendente è pari a €1.000,00 ovvero pari all’importo effettivamente erogato dall’azienda. La scelta di convertire il PDR in welfare aumenterebbe la disponibilità di spesa del lavoratore dipendente di un +71%.

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I vantaggi fiscali e contributivi sono evidenti e spesso rappresentano la scintilla che fa scoccare l’interesse di imprenditori e lavoratori nei confronti del welfare… in realtà una volta compresi i meccanismi che il welfare permette di attivare, si comprende bene che i vantaggi che genera vanno ben oltre il mero risparmio fiscale e contributivo. Miglioramento del clima aziendale, fidelizzazione dei lavoratori, bilanciamento vita-lavoro e aumento della produttività hanno un significato sia qualitativo che economico ben superiore a quello del risparmio fiscale!

 

Leggi anche le altre News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare” ed approfondisci la tua conoscenza sul welfare!

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