MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2021 APPUNTAMENTO CON IL WORKSHOP GRATUITO ORGANIZZATO DA ASCOM SERVIZI PADOVA CON IL CONTRIBUTO DEL FSE

 

Responsabilità sociale d’impresa: una realtà in grado di trasformare il ruolo delle aziende nella società favorendone la costruzione di una più sostenibile, inclusiva e coesa. La responsabilità di impresa, però, va comunicata per poter permettere il fruttuoso avvicinamento di aziende e cittadini in un percorso virtuoso in grado di creare opportunità sia per le imprese che per i clienti ed i collaboratori, in una parola una relazione strategica a beneficio di tutti.

Un panel di relatori di spicco si alterneranno nel corso del workshop con il compito di approfondire queste tematiche: dopo i saluti di Marco Italiano, Vice Direttore di Ascom Servizi Padova, Alessandra Cappellari dell’Università Ca’ Foscari di Venezia approfondirà il tema di come comunicare in modo efficace la responsabilità sociale in relazione alla PMI.

Camilla Speriani, fondatrice Collectibus Srl SB e Laura Baù (HSE & CSR Specialist FITT), spiegheranno come creare nuove opportunità, migliorare la reputazione del brand e favorire la soddisfazione di clienti e collaboratori.

La relazione virtuosa e strategica della responsabilità sociale nei territori e nelle comunità verrà approfondita da Alberto Fraticelli, cofondatore e direttore TreCuori Spa SB.

Responsabilità sociale e salvaguardia dell’ambiente, best practice sostenibili ed innovative nella relazione tra responsabilità sociale e salvaguardia dell’ambiente verrà trattato da Stefano Moresco (Luxury Food – “Moresco M.eat Gusto Rispetto”). Francesco Andrea Fiore (Consulente in Evoluzione Smart del Business & Cultura) e Giulia Turra (Executive Manager Start Cube – Galileo).

A moderare l’evento  l’imprenditore e giornalista Domenico Lanzilotta.

La partecipazione all’evento è gratuita ed è obbligatoria l’iscrizione (clicca qui).

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Confartigianato Imprese Padova, nell’ambito dell’iniziativa dello sportello PID in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova, affronta il tema del welfare aziendale con una particolare attenzione agli strumenti che permettono ad aziende e lavoratori di poterne usufruire.

Nel corso del webinar viene approfondito il caso studio della piattaforma welfare TreCuori Società Benefit che ormai da 5 anni ha sviluppato una piattaforma con specifiche peculiarità: libertà dei lavoratori, accessibilità anche a tutte le imprese a prescindere dalla loro dimensione (anche alle PMI), coinvolgimento dei fornitori locali di prossimità ed innescare così un circolo virtuoso che generi una ricaduta economica sul territorio.

Il webinar prevede la spiegazione dei concetti base del welfare aziendale per permettere a tutti i partecipanti di poterne comprendere appieno le dinamiche, per poi illustrare le motivazioni che sono alla base dell’utilità delle piattaforme di welfare aziendale – qualsiasi esse siano – per poi entrare più nel dettaglio delle differenze che vi possono essere tra le varie modalità di funzionamento scelte dalle varie piattaforme.

Intervengono all’evento, oltre ai relatori Alberto Fraticelli (Direttore e Co-founder TreCuori Spa) e Roberta Artusi (Welfare Specialist in Confartigianato Imprese Padova), anche tre imprenditori associati Confartigianato che hanno introdotto il sistema welfare nelle proprie imprese:

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La Camera di Commercio Treviso – Belluno, in collaborazione con le Associazioni di Categoria che dal 2005 fanno parte del Tavolo Tecnico sulla Responsabilità Sociale d’Impresa, organizza la dodicesima edizione degli Open Day CSR in azienda, quest’anno in modalità webinar.

Nell’epoca interessata dall’industrializzazione 4.0, dalla dematerializzazione dei documenti e dalla Carta internazionale dei diritti digitali si ritiene utile approfondire la conoscenza di alcune realtà imprenditoriali del territorio trevigiano e bellunese che hanno adottato strategie vincenti nell’ambito della gestione del lavoro. Un lavoro che cambia e che si deve adattare alle nuove tecnologie e dinamiche che inevitabilmente si instaurano.

ll dodicesimo ciclo di Open Day CSR, si pone quindi l’obiettivo di declinare alcuni aspetti relativi ai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, anche in risposta all’emergenza sanitaria: dal Welfare allo smart working, alla conciliazione vita-lavoro, ecc., cercando di fornire una panoramica che consenta di vedere i differenti approcci aziendali. Sono previsti anche altri interventi che rientrano nella Responsabilità Sociale d’Impresa, declinata nelle sue tre componenti: economica, sociale ed ambientale.

Due gli appuntamenti in programma: mercoledì 29 settembre 2021 è previsto un focus sulle imprese di produzione con la partecipazione delle imprese Galdi SrL – Paese (TV) e Venix SrL – Castelminio di Resana (TV), mentre giovedì 13 ottobre 2021 invece il focus sarà sulle società di servizi DBA Group SpA – Villorba (TV) e TreCuori SpA Società Benefit – Conegliano (TV).

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Un pomeriggio no-stop tra cultura, sport e sostenibilità: sono questi i tre pilastri su cui è stato costituito l’intero programma di Alma Mater Fest, evento organizzato da CUSB e Università di Bologna, che ha avuto luogo lunedì 11 ottobre 2021.

Con 50 eventi e oltre 70 ospiti in una festa che coinvolge contemporaneamente 14 location tra la sede Principale di Bologna e le altre sedi della Romagna, è l’occasione dedicata a studenti e studentesse per conoscersi, confrontarsi e scoprire l’Ateneo che li ospiterà tramite dibattiti, musica e spettacoli, tornei sportivi, incontri con ospiti di eccellenza, talk e lectio magistralis.

Anche Alberto Fraticelli, Direttore e co-founder di TreCuori, tra i relatori del talk in programma “Il coraggio di innovare”, dedicato ai cambiamenti profondi che attraversano il mondo del lavoro e alle sfide imprenditoriali del futuro.

Il programma completo della manifestazione è disponibile al sito www.almamaterfest.it, mentre per rivedere l’evento in streaming clicca qui.

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Tanti sono i servizi welfare che rientrano nella categoria “istruzione”… molti più di quanti immagini! Continua a leggere per scoprirli tutti.

 

Per moltissime famiglie settembre è il mese in cui i propri figli rientrano a scuola ed ogni anno questo periodo si caratterizza per le ingenti spese relative all’istruzione che sono chiamate a sostenere.

Forse non tutti lo sanno, ma la quasi totalità delle voci afferenti alle spese per la scuola, rientrano tra i servizi spendibili con il proprio credito welfare. Sei curioso di sapere quali sono? Allora questa News è per te!

 

QUALI SPESE SCOLASTICHE SONO AMMESSE?

Come anticipato, sono moltissime le voci di spesa relative all’istruzione che possono essere “pagate” dai lavoratori beneficiando del welfare aziendale. Vediamo ora qualche esempio di quali beni e servizi stiamo parlando:

  • spese d’iscrizione e frequenza ad istituti (pubblici o privati) di ogni ordine e grado riconosciuti, dall’asilo nido all’università e al master post laurea. Sono comprese ad esempio: tasse d’iscrizione, rette di frequenza, contributi volontari per l’ampliamento dell’offerta formativa, esami e certificazioni svolte all’interno del servizio scolastico, contributi di partecipazione ai test d’ammissione, tasse regionali per il diritto allo studio, ecc.;
  • spese per l’acquisto di libri di testo scolastici ed universitari;
  • spese per la fruizione della mensa scolastica;
  • spese per l’abbonamento al trasporto pubblico o al servizio di scuolabus;
  • spese per servizi di pre e/o post scuola;
  • spese per la partecipazione a gite didattiche e/o viaggi d’istruzione;
  • spese sostenute per corsi di lingua in Italia o all’estero presso enti riconosciuti;
  • spese per l’iscrizione e frequenza di centri estivi, invernali e ludoteche;
  • spese d’iscrizione a corsi in istituti di alta formazione e specializzazione, compreso il conservatorio;
  • iscrizione a corsi per patente di guida;
  • e dal 2021 spese per l’acquisto di dispositivi digitali quali PC, tablet e laptop per la frequenza della Didattica a Distanza (news di approfondimento al seguente link).  

 

QUALI BENI NON SONO AMMESSI

Non sono ammessi al pagamento con il welfare i beni materiali ad eccezione di quelli espressamente previsti quali libri scolastici, PC, tablet, ecc.

Quindi non rientrano tra le spese ammesse i beni quali: i materiali di cartoleria, lo zaino, il grembiule e simili, che però potrebbero essere acquistati in quanto Fringe Benefit, ad esempio utilizzando i Buoni Welfare TreCuori presso una cartoleria del proprio territorio che partecipa al nostro progetto. Per maggiori informazioni si rimanda alla News dedicata “Fringe Benefit e buoni spesa: cosa sono e come usarli?”.

I servizi invece sono tutti ammessi se aventi natura di istruzione.

 

LIMITI DI SPESA CONSENTITI

Per le spese d’istruzione considerate in quanto tali la legge non prevede alcun limite di spesa: questo vuol dire che un lavoratore potrebbe pagare con il proprio credito welfare spese anche per decine di migliaia di Euro come, ad esempio, per una prestigiosa università all’estero per la propria figlia oppure un importante master post universitario per se stesso. Naturalmente rimane il limite della disponibilità del credito a disposizione del lavoratore.

Può essere utile ricordare che, come spiegato nelle prossime righe, ci sono alcune spese afferenti all’istruzione che sono pagabili con il welfare solo in quanto Fringe Benefit: si tratta di beni materiali non specificatamente previsti dalla normativa, che quindi possono essere pagati entro i limiti di spesa dei Fringe Benefit (maggiori info a questo link).

 

I BENEFICIARI

Possono beneficiare del welfare aziendale per l’acquisto di beni e servizi relativi all’istruzione sia il lavoratore che i propri familiari quali coniuge, figli, genitori, fratelli/sorelle, suoceri, generi/nuore (anche se non conviventi e non fiscalmente a carico), ma è importante sottolineare che la modalità di pagamento dovrà essere diversa a seconda del soggetto beneficiario della spesa.

Per maggiori informazioni sui beneficiari ammessi in materia di welfare puoi trovare maggiori informazioni in questa News dedicata: “Quali sono i Beneficiari dei benefit welfare?”.

 

MODALITÀ DI PAGAMENTO

Vediamo quindi quali sono le due diverse modalità di pagamento a seconda che il beneficiario sia il familiare (caso naturalmente molto più frequente), oppure il lavoratore stesso (caso un po’ meno comune ma non per questo meno importante):

  • nel caso dei FAMILIARI la norma consente il RIMBORSO, cioè il pagamento da parte dell’azienda o della sua piattaforma welfare, direttamente nel conto corrente del lavoratore. La legge prevede alcune agevolazioni di particolare interesse relativamente a questa modalità di pagamento: infatti l’importo può essere anche parziale (ad esempio quando il credito disponibile è minore di quello per il quale si chiede il rimborso) e consentito anche nel caso di spese sostenute anche in anni precedenti. Il lavoratore non deve far altro che caricare nella piattaforma il documento di spesa giustificativo del servizio intestato ad un familiare ed entro qualche giorno riceverà direttamente nel proprio c/c bancario o postale l’importo rimborsato.
  • nel caso del LAVORATORE la norma richiede tassativamente il pagamento tramite ACQUISTO DIRETTO da parte dell’azienda o della piattaforma da lei utilizzata. Con questa modalità il lavoratore sceglie il servizio di suo interesse e sono in capo a all’azienda o alla piattaforma welfare gli aspetti contabili e il pagamento all’erogatore del servizio. In questo modo al lavoratore viene garantita la massima libertà di scelta, senza essere coinvolto negli aspetti formali dell’acquisto, quindi senza che debba effettuare il pagamento in prima persona e senza che gli sia intestato alcun documento fiscale (fattura o ricevuta), che invece deve essere intestato all’azienda o alla piattaforma per conto di essa.

Per approfondimenti in merito alle modalità di pagamento si rimanda alla News dedicata: “Come pagare Beni e Servizi con il Welfare Aziendale?”.

 

SPESE WELFARE E DETRAZIONI: COME MASSIMIZZARE IL BENEFICIO FISCALE?

Molti si chiedono se i servizi in questione possano essere sia pagati con il welfare che portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi del lavoratore. 

Per rispondere è importante precisare subito che la legge non consente che una spesa sia pagata con il welfare e allo stesso tempo portata in detrazione nella dichiarazione dei redditi del lavoratore. Questo perché ciò comporterebbe un doppio vantaggio fiscale per il dipendente.

Ciò non rappresenta però un limite assoluto. 

Infatti, è importante considerare che spesso le soglie massime consentite dalla legge per la detrazione sono minori degli importi effettivamente sostenuti da parte delle famiglie. In questi casi il lavoratore ha la possibilità di massimizzare il beneficio fiscale portando in detrazione la quota massima consentita dalla legge e chiedendo il rimborso con il welfare dell’importo eccedente.

Con un esempio è molto facile comprendere questo concetto. Immaginiamo il caso di una spesa sostenuta per spese d’istruzione (dalla scuola materna alle superiori):

  • spesa effettiva sostenuta dalla famiglia per un figlio in un anno: 2.000 €;
  • detrazione consentita dalla legge: 19% su una spesa massima di 800 € annuo per figlio (ovvero il lavoratore godrà di un beneficio fiscale di 152 €);
  • rimborso consentito in welfare: 1.200 €.

In questo modo, il lavoratore ha potuto sia portare in detrazione una parte della spesa effettuata sia avere rimborsata con il welfare la parte eccedente, massimizzando così il suo beneficio fiscale nel pieno rispetto della norma.

 

MA LE PIATTAFORME WELFARE SONO TUTTE UGUALI RELATIVAMENTE A QUESTE SPESE?

No, non sono tutte uguali! Fruire di questi servizi può essere molto diverso sia per i lavoratori che per le loro aziende a seconda della piattaforma welfare utilizzata. 

Questo è vero soprattutto per le spese di istruzione per il lavoratore infatti, in questo caso, la spesa deve essere gestita tramite pagamento diretto, e quindi potrebbero emergere dei problemi o delle limitazioni nella scelta se la piattaforma utilizzata non riesce ad offrire un’ampia varietà di pacchetti.

Nel caso invece delle spese di istruzione per i familiari, poiché la normativa ne consente il rimborso, la fruizione è più semplice e anche le differenze tra le piattaforme sono minori, ma comunque presenti. Pensiamo ad esempio alla modalità operativa del pagamento (da alcune piattaforme effettuato nel cedolino paga, quindi con tempi più lunghi e con minore chiarezza, mentre da altre piattaforme bonificato direttamente nel conto corrente del lavoratore nel giro di pochi giorni), oppure alla facilità o meno della procedura di richiesta del rimborso, così come alle tempistiche di approvazione dello stesso o alla disponibilità di informazioni sugli aspetti fiscali (ad es. compatibilità con la detrazione) che possono permettere al lavoratore di ottimizzare le proprie scelte.

In sostanza, è importante che le aziende quando attivano piani welfare valutino in maniera molto attenta le caratteristiche delle possibili piattaforme welfare a cui possono affidare la gestione del loro piano perché le differenze e le implicazioni sia per loro che per i loro lavoratori sono molto più rilevanti di quanto si possa immaginare e possono permettere o meno il buon esito di una strategia di welfare.

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Insomma, abbiamo capito che il welfare offre grandi vantaggi ad imprese e lavoratori anche nell’ambito delle spese d’istruzione. Non si tratta infatti solo di spese scolastiche in senso stretto (iscrizione per i figli), ma di molte tipologie di interesse per il lavoratore e i suoi familiari, grazie alla varietà dei beneficiari ammessi, all’ampiezza dei servizi previsti e alla molteplicità delle modalità di fruizione

In tutto questo diventa cruciale il ruolo della piattaforma welfare, che a seconda dei casi, può più o meno agevolare aziende e lavoratori nell’usufruire del welfare nel modo più soddisfacente possibile.  

 

Leggi anche le altre News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare” ed approfondisci la tua conoscenza sul welfare!

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Tutti i beni e servizi welfare usufruibili dai lavoratori sono spendibili tramite 3 diverse modalità. Leggi la News per saperne di più!

 

Nelle precedenti News della serie «L’ABC del Welfare»  abbiamo descritto cos’è il welfare aziendale, chi ne può beneficiare, quali sono i servizi usufruibili, ecc, ecc… ma mai è stato fatto un approfondimento su come effettivamente i beni e servizi welfare possano essere “pagati”, termine che indichiamo tra virgolette perché in realtà non si tratta di un vero e proprio pagamento da parte del lavoratore ma è sempre l’azienda o la piattaforma welfare a pagare per suo conto.

Le modalità sono 3 e sono riconducibili a metodi di pagamento con cui tutti hanno già una buona familiarità perché già utilizzati in contesti diversi dal welfare.

Continua a leggere questa News per scoprire tutti i dettagli!

 

1. PRENOTAZIONE DEI BUONI SPESA (SUPERMERCATO, CARBURANTE, ALTRI NEGOZI)

Questa tipologia di pagamento è utilizzabile per i Fringe Benefit, cioè qualsiasi prodotto o servizio entro una determinata soglia prevista dalla legge. Come già avvenuto per il 2020, anche per il 2021 il legislatore per rispondere all’emergenza Covid, ha confermato il raddoppio della soglia annua esente da tassazione spendibile in Fringe Benefit per un importo pari a €516,46. Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Fringe Benefit 2021: buone notizie grazie al raddoppio della soglia di esenzione”.

A seconda del proprio credito welfare, il lavoratore sceglie liberamente i buoni che preferisce tra le centinaia che vede disponibili all’interno della propria area riservata e che permettono di effettuare acquisti in punti vendita molto diversi come ad esempio: supermercati, distributori di carburante, catene dell’elettronica, dell’abbigliamento, dell’arredamento, dei giocattoli, ecc…

Oltre a questi buoni, il lavoratore ha la possibilità di scegliere anche il Buono TreCuori, spendibile potenzialmente in qualsiasi negozio e senza nessuna commissione di incasso per l’esercente presso cui verrà utilizzato. Uno strumento esclusivo di TreCuori che ne rappresenta in maniera emblematica la missione di favorire la libertà dei lavoratori, il coinvolgimento degli erogatori dei servizi locali, e così l’economia del territorio.

I vari buoni possono essere messi a disposizione dei lavoratori in due formati: quello elettronico più veloce, e quello fisico più tradizionale.

Maggiori approfondimenti riguardo i Buoni Spesa nella News dedicata “Fringe Benefit e Buoni Spesa: cosa sono e come usarli?”.

 

2. RICHIESTA DI RIMBORSO SPESE GIÀ SOSTENUTE

La normativa welfare consente questa modalità limitatamente a determinati beni e servizi e si concretizza con il rimborso al lavoratore delle spese già sostenute per sé o per i propri familiari. L’importo richiesto a rimborso può essere anche parziale (come nel caso in cui parte della prestazione venga portata a detrazione con la dichiarazione dei redditi).

Concretamente, il lavoratore richiede alla propria azienda il rimborso del servizio in questione. Proprio per questo motivo aziende e lavoratori trovano molto comodo appoggiarsi a delle piattaforme welfare che permettono di facilitare questa procedura, sollevando l’azienda da incombenze di gestione. Ad esempio, nel caso della piattaforma TreCuori, una volta entrato nella propria area riservata, il lavoratore carica nella piattaforma il documento di spesa giustificativo del servizio già pagato anche in anni precedenti. Entro qualche giorno riceverà direttamente nel proprio c/c bancario o postale l’importo rimborsato da TreCuori.

Possono essere rimborsate le spese sostenute dal lavoratore e dai propri familiari per: trasporto pubblico, assistenza alla persona, istruzione, ecc. Dal 2021 sono rimborsabili anche gli importi sostenuti per l’acquisto di dispositivi digitali per la frequenza della Didattica a Distanza. Per maggiori dettagli si rimanda alla News “Welfare Aziendale: finalmente rimborsabili PC e Tablet per la Didattica a Distanza”.

 

3. PAGAMENTO TELEMATICO o DIRETTO

Questa modalità prevede il pagamento diretto da parte di TreCuori all’erogatore del servizio scelto dal lavoratore, senza che quest’ultimo sia coinvolto negli aspetti formali dell’acquisto, quindi senza che debba effettuare il pagamento in prima persona e senza che gli sia intestato alcun documento fiscale (fattura o ricevuta), che invece deve essere intestato all’azienda o alla piattaforma per conto di essa.

Ancora più che nel caso del rimborso, avvalersi di una piattaforma welfare permette di semplificare la loro operatività, in alcuni casi addirittura azzerandola. Ad esempio, nel caso della piattaforma TreCuori, il lavoratore una volta entrato nella propria area riservata sceglie il servizio desiderato e l’importo che vuole destinare ad esso, compatibilmente con la disponibilità del proprio credito welfare. A questo punto è sufficiente dare l’ok a procedere con un click, un po’ come quando si effettua un bonifico bancario con l’home-banking, con la differenza che il pagamento sarà effettuato direttamente da TreCuori.

L’erogatore del servizio riceverà in automatico dalla piattaforma una mail con un documento pro forma che riepiloga i dati che dovranno essere riportati in fattura.

Per scoprire quali sono tutti i servizi spendibili con il welfare aziendale ammessi al pagamento telematico, leggi la News di approfondimento. Ti anticipiamo che tra i servizi ammessi a pagamento diretto vi sono ad esempio: le spese relative al tempo libero (es. i viaggi e le vacanze), allo sport e cultura, alla sanità, alla previdenza complementare…e molti altri!

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Indipendentemente dalle diverse modalità di pagamento e dalle rispettive caratteristiche, è chiaro che il loro utilizzo può essere per i lavoratori e per le imprese più o meno semplice in funzione della modalità di attivazione del welfare e della piattaforma partner scelta. Nei casi migliori, la spendibilità welfare diventa facile come fare un normale bonifico, come richiedere un semplice rimborso o come utilizzare un tradizionale buono spesa.

Per ulteriori informazioni su tutti i beni e servizi spendibili con il welfare aziendale e quale modalità di pagamento può essere usata per ciascuno di essi, si rimanda alla News “Beni e Servizi – cosa si può comprare con il credito welfare?”.

Per approfondimenti in merito, puoi consultare anche le altre News della serie dedicata «L’ABC del Welfare», e se ti interessa sviluppare queste opportunità per la tua impresa compila il modulo per segnalarci come preferisci essere contattato senza impegno: sarà per noi un piacere parlarne insieme! 

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SONO TANTI I BENI E SERVIZI WELFARE PREVISTI PER LEGGE TRA CUI PUOI SCEGLIERE… MOLTI PIÙ DI QUANTI FORSE IMMAGINI! SCOPRILI TUTTI

 

Data la definizione di welfare aziendale nel corso delle scorse puntate della serie «L’ABC del Welfare» ed identificati quali siano i diversi soggetti che possono usufruirne, vediamo nello specifico in questa News quali sono i beni e i servizi usufruibili con il welfare aziendale da parte dei lavoratori.

La normativa italiana in materia di welfare include molteplici categorie di servizi e beni tra cui i lavoratori dipendenti ed i loro familiari possono scegliere per utilizzare il proprio credito welfare disponibile.

Le piattaforme presenti nel mercato non sono tenute ad offrire tutti i servizi previsti dalla legge, quindi questo è un elemento che le aziende devono tenere ben presente quando scelgono il provider welfare a cui avvalersi. Alcuni servizi sono messi a disposizione da quasi tutte le piattaforme, altri sono meno comuni fino ad arrivare ai Buoni Alimentari che sono stati introdotti proprio da TreCuori per rispondere alla richiesta più comune di imprese e lavoratori: come poter spendere il credito welfare nel modo più facile possibile.

Iniziamo il nostro viaggio tra le varie tipologie di beni e servizi che la legge considera welfare: buona lettura! 

I FRINGE BENEFIT

Con il termine Fringe Benefit, come approfondito nella News dedicata “Fringe Benefit e Buoni Spesa nel welfare aziendale: cosa sono e come usarli?”, si intende “qualsiasi bene o servizio” entro un determinato limite di importo entro cui il benefit è esente da tassazione. Questo limite è normalmente pari a €258,23 l’anno a lavoratore e, come approfondito nella News dedicata, a seguito dell’emergenza Covid, per l’anno 2020 e 2021 il Governo ha raddoppiato la soglia limite annua innalzandola a €516,46 per lavoratore.

Per l’anno successivo, a fine anno, il limite è stato inalzato fino a 3.000€ per lavoratore. Tale importo è stato confermato anche per il 2023, solamente però per i lavoratori con figli a carico; per tutti gli altri rimane la soglia esentasse ordinaria pari a €258,23.

Nella pratica normalmente i lavoratori fruiscono dei fringe benefit attraverso dei buoni spesa, quali ad esempio i buoni carburante, buoni supermercato, gift card, buoni shopping, ecc…I buoni possono essere in formato cartaceo oppure elettronico. Tra le varie tipologie di buono è da segnalare il Buono TreCuori, che dà la possibilità al lavoratore di spenderlo potenzialmente in qualsiasi negozio, compresi quelli di vicinato. Tale buono, che consente una riattivazione dell’economia locale e il benessere dei territori che ci circondano, è disponibile esclusivamente con la piattaforma TreCuori. 

VIAGGI E VACANZE

Rientra in questa categoria qualsiasi servizio relativo ai viaggi e le vacanze. A titolo di esempio possiamo elencare: 

  • biglietti aerei, ferroviari, e degli altri mezzi di trasporto;
  • alloggio in strutture ricettive quali alberghi, B&B, camping, ecc…;
  • affitto di appartamenti per villeggiature e vacanze;
  • noleggio di autovetture;
  • pacchetti viaggio.

Possono beneficiare dei servizi appartenenti alla categoria “viaggi e vacanze” sia il lavoratore che i suoi familiari, anche se non fiscalmente a carico o non conviventi. Il credito welfare può essere utilizzato solamente per spese ancora da effettuare e non è previsto alcun limite massimo di spesa. Il pagamento all’erogatore del servizio scelto, verrà effettuato direttamente da TreCuori a fronte di un documento di importo esatto intestato a TreCuori.

SPORT

Dall’abbonamento in palestra, all’iscrizione per i figli al club sportivo (es. quello del calcio, del tennis, ecc.),  dalla frequenza al corso di danza all’iscrizione ai corsi di nuoto, ecc… sono questi solo alcuni esempi pratici della fruibilità del credito welfare che il lavoratore ha a disposizione. Possono beneficiare dei servizi welfare appartenenti alla categoria “sport” sia il lavoratore che i suoi familiari, anche se non conviventi e non fiscalmente a carico. Anche in questo caso, come per la categoria precedente, il credito welfare può essere speso solamente per spese ancora da effettuare. Non vi è alcun limite di spesa e il pagamento avviene in maniera diretta da parte di TreCuori nei confronti dell’erogatore del servizio scelto. 

CULTURA

Sono compresi tra i servizi usufruibili con il welfare aziendale anche tutti quelli relativi alla sfera culturale come ad esempio:

  • biglietti di cinema, teatro, concerti, ecc.;
  • abbonamenti a quotidiani, riviste, ecc.;
  • abbonamenti a pay-tv, programmi musicali, ecc. .

Possono beneficiare di tutti i servizi welfare legati alla cultura oltre il lavoratore anche i suoi familiari, anche non fiscalmente a carico o non conviventi. Anche per questa categoria non è previsto alcun limite di spesa e per quanto riguarda il pagamento all’erogatore scelto, verrà gestito direttamente da TreCuori a fronte di un documento ad esso direttamente intestato e di importo esatto. 

SANITÀ

Categoria molto apprezzata ed utilizzata dai lavoratori, comprende molteplici servizi. Dalle visite mediche specialistiche (come ad esempio il dentista l’oculista, il dermatologo, ecc.) agli esami diagnostici, dai trattamenti termali a quelli di fisioterapia sono questi alcuni esempi di tutti i servizi di cura usufruibili dal lavoratore e dai propri familiari tramite il welfare aziendale. Come per altre categorie, anche nell’ambito della salute non è previsto un limite massimo di spesa e il pagamento della prestazione scelta sarà effettuato in modalità diretta da TreCuori, a fronte del documento giustificativo di spesa di importo esatto. E’ importante ricordare che in passato altre piattaforme hanno gestito il pagamento queste spese attraverso la “cassa sanitaria”, modalità che è stato ampiamente chiarito non essere corretta dal punto di vista normativo. 

ASSISTENZA ALLA PERSONA

Dalla baby-sitter all’insegnante di sostegno, dalla assistente per le persone anziane (quella che in maniera impropria spesso viene chiamata badante) all’assistenza a non autosufficienti. Possono beneficiare di questi servizi welfare solo i familiari non autosufficienti o anziani del lavoratore, anche se non fiscalmente a carico o non conviventi. Anche per questa categoria nessuna soglia limite di spesa. La modalità di pagamento di questa categoria è il rimborso, anche parziale, a fronte di un documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare. Sono ammesse a rimborso anche spese già effettuate negli anni precedenti.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Dalle rette di iscrizione ai libri scolastici, dalla mensa alle spese di trasporto, dalle lezioni private alle spese per l’affitto di Case dello Studente in Italia e all’Estero, dai viaggi studio ai centri estivi, sono questi solo alcuni esempi di tutti quei servizi welfare tra cui i lavoratori e i propri familiari possono scegliere senza alcun limite di spesa.

  • Per quanto riguarda il lavoratore, il pagamento del servizio scelto avverrà in maniera diretta da parte di TreCuori a fronte di un documento di importo esatto intestato a TreCuori. Per questa categoria, è previsto che il lavoratore possa utilizzare il welfare solamente per spese ancora da effettuare.
  • Per quanto riguarda i familiari invece, è consentito il rimborso, anche parziale, da parte di TreCuori a fronte di un documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare. In questo caso sono ammesse a rimborso tramite il welfare aziendale anche spese già effettuate.

Grande novità del 2021 è l’ammissione a rimborso anche delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi digitali (PC,tablet,laptop) necessari per garantire ai figli la frequenza alla Didattica a Distanza (DaD). Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Welfare Aziendale: finalmente rimborsabili PC e Tablet per la Didattica a Distanza”. 

TRASPORTO PUBBLICO

In questa categoria di servizi fruibili con il welfare aziendale, vengono incluse tutte quelle spese relative all’acquisto di biglietti ed abbonamenti a mezzi pubblici. Non è previsto alcun limite di spesa e la modalità di pagamento del servizio scelto avverrà mediante rimborso, anche parziale, anche per spese già sostenute. Oltre al lavoratore possono beneficiare di tutti i servizi afferenti il trasporto pubblico anche i propri familiari, purché fiscalmente a carico del lavoratore. Questa categoria è l’unica per cui è richiesto questo requisito, poiché tutte le altre categorie se sono fruibili dai familiari non è richiesto che siano conviventi o  fiscalmente a carico.

PREVIDENZA  E POLIZZE “SPECIALI”

Rientrano tra i servizi welfare spendibili esclusivamente dal lavoratore i versamenti a previdenza complementare nel limite di spesa annuo previsto per legge di € 5.164,57 per lavoratore ed il pagamento dell’importo scelto avverrà mediante pagamento diretto da parte del datore di lavoro. Sempre a beneficio del lavoratore, è possibile pagare il premio assicurativo di polizze a copertura di non autosufficienza (long term care) e malattie rare (dread disease) senza alcun limite d’importo.

BUONI ALIMENTARI

Questa categoria non è normalmente messa a disposizione dalle altre piattaforme quando invece rappresenta un motivo di grande interesse per lavoratori e aziende, che quando si avvicinano al welfare cercano modalità di spesa del credito molto semplici.

Ecco, è il caso dei Buoni Alimentari con i quali si può arrivare fino ad oltre 1.700 € all’anno per dipendente. Infatti prendendo spunto dal punto 2.5.2 della circolare n.28 del 15/06/2016 (pag. 28*), dai successivi elementi intervenuti e da alcune prassi consolidate nel frattempo a livello di contrattazione nazionale, la norma permettere ai lavoratori (che non stiano già usufruendo dei buoni pasto, mensa aziendale o benefit analoghi) di scegliere, oltre ai tradizionali servizi, anche i Buoni Alimentari, che non sono altro che quelli che tutti conosciamo come Buoni Pasto.

L’utilizzo è molto facile: i lavoratori interessati infatti ricevono una propria Card Buoni Alimentari (che ha lo stesso aspetto di una normale carta di credito o bancomat), la “caricano” dalla propria area riservata fino a quando hanno credito disponibile e infine la utilizzano per fare la spesa per prodotti alimentari nei supermercati, oltre che nei bar, nei ristoranti ed in altri esercizi convenzionati di una ampia rete presente in tutta Italia con più di 134.000 negozi (di cui più di 70.000 supermercati).
Un grande servizio che conferma la missione di TreCuori di facilitare lavoratori, imprese e territori nell’attivazione del welfare e dei suoi benefici.
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Queste sono le varie categorie per legge previste e che con TreCuori, a differenza di altre piattaforme, il lavoratore ha totalmente a disposizione per scegliere come spendere il proprio welfare, per sé e per i propri familiari. 

Ovviamente per ogni categoria vi sono moltissimi erogatori di servizi proposti, ma con TreCuori vi è inoltre l’apprezzata possibilità per ciascun lavoratore di spendere il credito welfare presso i propri erogatori di fiducia. Affinché ciò avvenga è necessario che il lavoratore li segnali a TreCuori, in modo che la piattaforma possa informarli che l’incasso sarà tempestivo e senza costi e così abilitarli.

Tantissime opportunità dunque per poter utilizzare il proprio credito welfare da parte di lavoratori e familiari, con una conseguente serie di vantaggi correlati quali il miglioramento del benessere aziendale e personale, il miglioramento della conciliazione del tempo vita-lavoro, l’aumento della produttività aziendale, ecc…il tutto contribuendo a rinvigorire l’economia dei territori presso cui il welfare viene speso.

 

Riportiamo in maniera schematica nella tabella sottostante le varie categorie di servizi e beni fruibili dal lavoratore e dai propri familiari con il welfare aziendale:

CategoriaCosa comprendeBeneficiariModalità di pagamentoLimite di spesa (annuo per lavoratore)
Fringe BenefitQualsiasi prodotto: dal pranzo con gli amici al ristorante ai capi di abbigliamento per la famiglia, dalla bigiotteria agli articoli regalo, dal buono spesa al buono carburante.LavoratoreBuoni spesa: il lavoratore può scegliere tra più di 50 tipologie di buoni spesa cartacei o elettronici da spendere nei vari punti vendita in tutta ItaliaEsenti da tassazione fino a €258,23. Per l'anno 2020 e 2021 il limite è stato raddoppiato a €516,46.
Viaggi e VacanzeQualsiasi servizio relativo ai viaggi e le vacanze. A titolo di esempio possiamo elencare:
-biglietti aerei, ferroviari, e degli altri mezzi di trasporto;
-alloggio in strutture ricettive quali alberghi, B&B, camping, ecc…;
-pacchetti viaggio.
Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
SportDall’abbonamento in palestra, all’iscrizione per i figli a calcio, dalla frequenza al corso di danza all’iscrizione ai corsi di nuoto, ecc…Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
CulturaTutti i servizi relativi alla cultura come ad esempio:
-biglietti di cinema, teatro, concerti, ecc.;
-abbonamenti a quotidiani, riviste, ecc.;
-abbonamenti a pay tv, programmi musicali, ecc. .
Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
SanitàDalle cure odontoiatriche alle visite mediche specialistiche, dalle cure termali ai trattamenti di fisioterapia.Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)Pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).Nessun limite
Assistenza alla personaDalla baby-sitter all’insegnante di sostegno, dalla badante per i propri genitori all’assistenza ai non autosufficienti.Familiari (anche non fiscalmente a carico)Rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).Nessun limite
Istruzione e formazioneDalle rette di iscrizione ai libri scolastici, dalla mensa alle spese di trasporto, dalle lezioni private alle spese per affitto Case dello Studente in Italia e all’Estero, dai viaggi studio ai centri estivi, ecc.Lavoratore e/o familiari (anche non fiscalmente a carico)PER IL LAVORATORE: pagamento diretto da parte di TreCuori al fornitore a fronte di un documento intestato a TreCuori per l’importo esatto (solo per le spese ancora da effettuare).
PER I FAMILIARI: rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).
Nessun limite
Trasporto pubblicoTutte le spese relative all’acquisto di biglietti ed abbonamenti a mezzi pubblici.Lavoratore e/o familiari (se fiscalmente a carico)Rimborso, anche parziale, a fronte di documento intestato al lavoratore o ad un suo familiare a carico (anche per spese già effettuate).Nessun limite
PrevidenzaVersamenti a previdenza complementare e/o ad assicurazioni per copertura di non autosufficienza (long term care) e malattie rare (dread disease). LavoratorePagamento diretto (da parte del datore di lavoro).fino a 5.164,57 €
Interessi su finanziamenti e mutuiInteressi su finanziamenti che hanno:
-durata maggiore di 12 mesi;
-accensione successiva al 1/01/1998.
LavoratoreRimborso per le rate ancora da pagareNessun limite

Per maggiori informazioni, contattaci! Sarà per noi un piacere poterti essere utili.

E per approfondire tutte le tematiche legate al welfare aziendale, leggi anche le altre News della nostra serie dedicata “L’ABC del Welfare”, una rassegna di contenuti pensata per avvicinare chiunque al mondo del welfare!

TreCuori, il welfare del tuo territorio!

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Conosci tutte le tipologie di welfare aziendali attivabili? Scopri qual è la soluzione welfare più adatta a te!

 

Dopo aver definito nelle puntate precedenti della nostra serie «L’ABC del Welfare» cosa sia il welfare aziendale, quali siano i suoi vantaggi da un punto di vista fiscale e non, chi siano i vari beneficiari, ecc.., parleremo in questa News dei vari tipi di welfare aziendale attivabili, o meglio delle diverse tipologie di “fonti” che danno origine al welfare. Sei curioso di scoprirli tutti? Continua a leggere.

 

LA NORMATIVA E I TIPI DI WELFARE

In Italia la normativa ha introdotto alcuni primi elementi di welfare aziendale già da decenni, come successo ad esempio con il TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) nel lontano 1986. Ma nella realtà, fino al 2016 solo poche grandi aziende avevano attivato veri e propri piani di welfare aziendale: questo per vari motivi, in particolare il fatto che le normative vigenti prevedevano delle modalità di attivazione del welfare più consone alle grandi aziende piuttosto che alle PMI.

È con la Legge di Stabilità del 2016 che il quadro normativo inizia a registrare un significativo ampliamento che costituirà la base fondante della diffusione del welfare aziendale come lo intendiamo oggi, da lì agli anni a venire. Tale cambiamento è dovuto principalmente all’introduzione di nuove tipologie di “fonti” di welfare aziendale attivabili: emerge nel settore un nuovo importante protagonista, il “regolamento aziendale”, definito unilateralmente dal datore di lavoro in favore dei propri collaboratori (eventualmente suddivisi in categorie omogenee), che diventa lo strumento grazie al quale anche le PMI possono attivare il welfare aziendale più facilmente. Inizia di fatto a prendere vita la realizzazione di soluzioni che consentono di coniugare risparmio fiscale, un maggiore potere d’acquisto per i lavoratori e benessere per il territorio tramite il welfare aziendale attivabile da aziende di qualsiasi dimensione. 

 

QUALI SONO  I TIPI  DI WELFARE ATTIVABILI?

Vediamo insieme nello specifico tutte le varie tipologie:

1. IL WELFARE CONTRATTUALE

Prende origine da un accordo nazionale o territoriale sottoscritto da organizzazioni datoriali e sindacali che obbliga tutte le aziende che rientrano nella fattispecie oggetto dell’accordo ad erogare un determinato valore welfare (es: Metalmeccanica, Unionmeccanica, Accordi territoriali, ecc.).

Normalmente si pensa subito a quello dei metalmeccanici perché coinvolge un vasto numero di imprese e lavoratori, ma sono più di dieci i contratti nazionali che negli anni hanno introdotto un obbligo welfare, e si dice, che nei futuri rinnovi sarà molto frequente una componente welfare anche per i nuovi accordi.

Ad eccezione di alcune categorie in cui i valori welfare sono significativi (come ad esempio il settore conciario), normalmente i vari contratti prevedono importi massimi di qualche centinaia di Euro l’anno per lavoratore. Importi piccoli ma che su larga scala hanno un impatto considerevole ed in più questi importi, seppur piccoli, rappresentano la “scintilla” che fa nascere l’interesse di imprese e lavoratori nei confronti del welfare, portando in molti casi il datore di lavoro ad attivare forme di welfare ulteriori e volontarie a favore dei propri collaboratori.

Un esempio pratico: per quando riguarda il welfare aziendale nelle aziende del settore metalmeccanico, a seguito del rinnovo del CCNL Unionmeccanica-Confapi rinnovato a maggio 2021, sussiste l’obbligo per il datore di lavoro di erogare ai propri dipendenti, a decorrere dal 1° giugno di ogni anno, un importo annuo pro capite pari a €200. Tale importo è spendibile dal lavoratore in Flexible Benefit, entro il termine del 31 maggio dell’anno successivo.

 

2. CONVERSIONE DEL PDR IN WELFARE

In questo caso il welfare prende origine da un accordo di 2° livello, territoriale o aziendale, della cui parte premiale l’azienda può proporre la conversione in welfare ai propri lavoratori, i quali hanno singolarmente la facoltà di accettare o meno. 

Per poterlo comprendere a fondo è utile conoscere le caratteristiche dei Premi di Risultato. 

Comunemente noti come PDR, possono godere di una tassazione agevolata se soddisfano requisiti molto stringenti previsti dalla legge, quali ad esempio l’essere legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione misurati rispetto ad un periodo definito oppure un valore del premio lordo non superiore a €3.000,00 l’anno.

L’agevolazione fiscale in capo al lavoratore che riceve il PDR in busta paga è costituita da un’aliquota sostitutiva IRPEF pari al 10%. 

La Legge di Stabilità del 2016, ha previsto un’ulteriore agevolazione fiscale e contributiva: infatti l’azienda può offrire ai propri collaboratori la possibilità di scegliere di ricevere il proprio PDR non in busta paga ma in beni e servizi welfare. Il valore ricevuto gode così di una totale detassazione e decontribuzione, sia per quanto riguarda il lavoratore che il datore di lavoro

Vale la pena sottolineare il fatto che in questo caso i lavoratori abbiano individualmente la facoltà di scegliere o meno se ricevere la loro premialità in welfare piuttosto che in busta paga. Si tratta di un caso unico perché per tutte le altre “fonti” del welfare, questo tipo di possibilità concessa al lavoratore non è prevista.

Per approfondimenti in merito ai vantaggi derivanti da una conversione del PDR in welfare rispetto al beneficiarne in busta paga, si rimanda alla News dedicata “Welfare aziendale: quali sono e a quanto ammontano i vantaggi fiscali e contributivi?”.

 

3. WELFARE INDIVIDUALE

Con welfare individuale si intende la possibilità concessa dalla Legge alle aziende di riconoscere individualmente a singoli lavoratori 3 specifiche tipologie di beni e servizi welfare.

La particolarità di questa fonte del welfare sta quindi nel fatto che i beneficiari del welfare sono tali in quanto singoli individui e non perché appartenenti ad una categoria omogenea.

Le tre tipologie di beni e servizi welfare in questione sono: 

    • Fringe benefit ( ad es. buoni spesa, buoni carburanti, buoni TreCuori, ecc…);
    • previdenza complementare;
    • interessi su mutui e finanziamenti

In questi casi, se da un lato la norma consente un’applicazione del welfare più libera per quanto riguarda i beneficiari, dall’altro è necessario considerare i vincoli previsti per Legge per quanto riguarda gli importi massimi usufruibili. Limiti che però non sono eccessivamente penalizzanti in quanto in un caso sono nell’ordine delle centinaia di Euro e nell’altro addirittura sono molto alti (diverse migliaia di Euro). 

Infatti, i Fringe Benefit sono esenti da tassazione fino a € 258,23/anno per lavoratore (soglia raddoppiata a € 516,46 per il 2020 e il 2021 grazie all’emendamento del Decreto Agosto e al Decreto Sostegni, misure introdotte in via eccezionale dal Governo a seguito dell’emergenza Covid), mentre i versamenti alla previdenza hanno un limite massimo di € 5.164,57 all’anno per lavoratore. 

Non ci sono invece limiti per gli importi relativi agli interessi sui mutui e finanziamenti.

Per approfondimenti in merito si rimanda alla News “Fringe Benefit e Buoni Spesa nel welfare Aziendale: cosa sono e come usarli?”.

 

4. WELFARE AZIENDALE PURO

La grande rivoluzione del 2016 introduce questa nuova tipologia di welfare (conosciuta anche con la denominazione “On top”) la cui fonte è il regolamento aziendale, uno strumento di natura unilaterale che, in quanto tale, rende particolarmente facilitata l’attivazione del welfare anche per quelle PMI che non hanno ancora già avviato delle dinamiche di relazioni industriali con le controparti sindacali. 

Questa tipologia di welfare aziendale presenta un’ulteriore caratteristica molto importante per le imprese, cioè la possibilità di erogare i crediti welfare a ben determinate categorie omogenee di lavoratori, potendoli differenziare per entità dei benefit e senza l’obbligo di rivolgere questa misura alla totalità dell’organico.

Per definire una categoria omogenea sono molteplici i criteri applicabili, che inoltre possono essere combinati fra loro (purché si evitino situazioni in cui il beneficiario risulti una sola persona). A titolo esemplificativo:

    • i dipendenti con lo stesso livello contrattuale (IV livello, V livello, ecc…);
    • i dipendenti con il medesimo inquadramento (dirigenti, quadri, impiegati, ecc…);
    • i dipendenti percipienti un determinato livello di reddito (ad es. tutti i dipendenti con un reddito inferiore a ….);
    • i dipendenti che appartengono ad una determinata sede o divisione;
    • i dipendenti che decidono di convertire il Premio di Risultato;
    • i dipendenti con figli;
    • distanza km tra residenza e sede di lavoro (ad es. distanza superiore a … km);
    • i dipendenti di un determinato livello contrattuale (es. IV livello), con un certo inquadramento (es. impiegati), con un reddito definito (es. reddito inferiore a …), che appartengono ad una determinata sede (es. Parma), con un certo numero di figli (es. più di 2), distanza km tra residenza e sede di lavoro (ad es. superiore ai 30 km),…;
    • ..e molte altre.

Questa fonte del welfare ha origine da una prospettiva che guarda ai risultati raggiunti fino al momento presente, prescindendo da quelli futuri come invece fa il welfare premiale. 

 

5. WELFARE PREMIALE

Il welfare premiale è un’ulteriore fonte del welfare ed è il risultato di una serie di normative intercorse successivamente al 2016, quali ad esempio l’interpello n. 904-971 (istanza dell’8/06/17) oppure la risoluzione n.55 del 25/09/2020, che confermano il fatto che questo ambito è da considerarsi come una materia viva che evolve nel tempo per meglio rispondere alle esigenze degli utilizzatori e alle naturali evoluzioni dei mercati.

Anche in questo caso il welfare premiale prende origine da un regolamento aziendale in favore di una o più categorie omogenee di lavoratori ma, se nel caso precedente del welfare puro la prospettiva era rivolta al passato, in questo caso è rivolta al futuro in quanto l’erogazione dei benefit è subordinata al raggiungimento di predeterminati obiettivi aziendali futuri. Questa è sicuramente la forma più evoluta del welfare aziendale e sono diverse le modalità attraverso le quali un’azienda può arrivare ad implementarla. In generale sono consigliati dei percorsi graduali che permettono alle imprese e ai lavoratori di familiarizzare con questo tipo di dinamiche progressivamente, tenendo anche presente che è possibile per un’azienda avere più piani welfare attivi contemporaneamente, proprio per soddisfare esigenze diverse di target di beneficiari differenti.

____________

Indipendentemente dalle diverse fonti di welfare e dalle rispettive caratteristiche, in ognuna è possibile riconoscere il diverso bilanciamento tra i vari elementi che caratterizzano il welfare aziendale: risparmio fiscale e contributivo per aziende e lavoratori, aumento del benessere per i lavoratori e le loro famiglie, miglioramento del clima aziendale, della produttività e dell’attrattività verso i migliori talenti per l’azienda. 

Tutto questo dimostra chiaramente quanto il welfare sia molto di più di una mera agevolazione fiscale, ma sia anche una leva strategica a disposizione della direzione aziendale capace di comprenderla e implementarla  per una gestione moderna e illuminata delle risorse umane

Per approfondimenti in merito, puoi consultare anche le altre News della serie dedicata “L’ABC del Welfare”, e se ti interessa sviluppare queste opportunità per la tua impresa compila il modulo per segnalarci come preferisci essere contattato senza impegno: sarà per noi un piacere parlarne insieme! 

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GIÀ DISPONIBILE UN FONDO INIZIALE DA 1 MILIONE DI EURO: MOLTE LE ISTITUZIONI COINVOLTE PER UN SOSTEGNO ECONOMICO A DISOCCUPATI E LAVORATORI IN DIFFICOLTÀ OCCUPAZIONALE

 

“Un patto per non lasciare nessuno solo, per non lasciare nessuno indietro” sono queste le parole utilizzate dal Prefetto Castrese De Rosa per presentare la grande azione di rete qual è il “Patto per il lavoro” siglato a Lecco il 22/06/2021.

Oltre all’emergenza sanitaria, la pandemia Covid ha impattato pesantemente anche sull’economia mondiale e sui lavoratori dipendenti e non. In risposta a ciò, a Lecco una serie di istituzioni ha deciso di “fare rete” ed aprire un fondo dedicato a sostenere economicamente chi è in difficoltà dopo aver perso il lavoro. Il progetto riunisce Prefettura, Comuni, Fondazioni, Sindacati, Associazioni di Categoria (Confcommercio, Confartigianato, API, Confindustria, Confesercenti, CNA, ANCE, Confcooperative, Agricoltori), Caritas zonale ed alcuni operatori della grande distribuzione (Esselunga, Conad, Bennet e Iperal): una risposta concreta ed inedita ai bisogni emergenti che rappresenta un esempio di fattiva cooperazione tra istituzioni, imprese, sindacati e terzo settore.

CHI SONO I DESTINATARI?

Il Patto territoriale del lavoro mira a garantire aiuti a quanti sono già in disoccupazione dal 1° gennaio 2021 o perderanno il lavoro. Una misura prevista non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per gli autonomi e le partite IVA, fino a 25 mila Euro di Isee annuo.

Il contributo, da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1.400 euro, potrà essere utilizzato per spese alimentari o medicinali, per il pagamento di servizi essenziali come l’asilo per i figli, le spese scolastiche  o il trasporto pubblico, il pagamento dell’affitto o delle spese condominiali.

Le richieste di sostegno al Fondo potranno essere presentate a partire dal 1° settembre 2021 nelle modalità riscontrabili sul sito www.fondazionelecco.org.

IL FONDO GIÀ A DISPOSIZIONE

Grazie allo stanziamento degli 84 Comuni della provincia lecchese (che hanno finanziato il fondo con un Euro per ogni cittadino residente), ed ai contributi di Fondazione Comunitaria per il Lecchese, Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara, il Fondo gode di un milione di Euro già disponibili per i lavoratori in difficoltà beneficiari.

Il fondo “Aiutiamoci nel lavoro” ha l’obiettivo di raddoppiare lo stanziamento totale nei prossimi mesi ed è aperto a nuovi contributi e donazioni di:

  • lavoratrici e lavoratori lecchesi che vorranno donare liberamente il corrispettivo di un’ora del proprio lavoro;
  • aziende del territorio che collaboreranno nella gestione della trattenuta in busta paga e che vorranno, liberamente, contribuire con risorse aggiuntive;
  • donazioni da parte degli operatori della Grande Distribuzione Organizzata;
  • contributi dei Comuni del territorio;
  • libere donazioni da parte dei cittadini.

“È il punto di arrivo di un percorso di collaborazione tra enti e organizzazioni impegnate sui temi del lavoro nella provincia di Lecco e il vero e proprio inizio di un impegno collettivo e continuativo di vicinanza e attenzione alle persone e alle famiglie che rischiano di restare ai margini a causa della perdita del lavoro” ha dichiarato il Presidente del Distretto di Lecco Guido Agostoni, a nome degli 84 Comuni della provincia.

UN BENEFICIO CONCRETO

Una solidarietà – come dichiarato da Diego Riva, segretario della Cgil a nome di tutti i sindacati – “che non è solo parole, ma che si fa azione concreta”.

Per TreCuori si tratta di un ulteriore progetto in cui operare secondo la propria finalità di favorire la prosperità di persone, imprese e territori in cui vivono. Il tutto perseguendo quanto espresso tramite il proprio pay-off: “TreCuori, utile essendo utili”.

Servizio Rai3 TGR Lombardia

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CON IL SUPPORTO DI “STUDIO MIRIAM CARBONI”, EROGATI DA “STUDIO e PROGETTO 2” BENI E SERVIZI WELFARE A FAVORE DEI PROPRI COLLABORATORI

 

Nella Provincia di Oristano, la Cooperativa Sociale “Studio progetto 2” ha attivato un piano welfare a supporto dei propri Soci lavoratori.  Si tratta di un importante segnale nei confronti dei propri collaboratori e delle loro famiglie, a seguito del difficile periodo causato dalla pandemia Covid.

Il piano welfare di “Studio progetto 2” è stato realizzato in collaborazione con lo studio Miriam Carboni Consulenza del Lavoro e verrà gestito dalla piattaforma TreCuori. L’iniziativa rientra all’interno del progetto Oristano Welfare District – promosso dall’ordine provinciale dei Consulenti del Lavoro e dal Comune di Oristano con il supporto tecnico di Innova s.r.l. – che ha lo scopo di promuovere l’adozione di un nuovo modello welfare basato sui valori di sussidiarietà, responsabilità sociale e del valore condiviso.

Con l’intento di contribuire al benessere dei propri Soci e delle loro famiglie, facilitandone la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e sostenendoli in un periodo di difficoltà, con l’attivazione del piano welfare la Cooperativa ha potuto erogare beni e servizi a favore dei propri collaboratori. Sanità, istruzione, assistenza, ricreazione, fringe benefit, ecc… sono alcune delle macro categorie previste.

Il piano welfare TreCuori è per la Cooperativa Sociale un investimento per la crescita aziendale e sulla qualità della vita dei lavoratori, ma anche un modo per ringraziarli per il tempo, il lavoro e l’entusiasmo dedicato negli anni alla Cooperativa contribuendo di fatto alla sua crescita e sviluppo.

Un modo sostenibile e concreto – sostiene Studio e progetto 2 – per fare la differenza dal momento che il valore di un’impresa non dipende solamente dal profitto, ma anche dall’impatto delle proprie azioni su persone, territorio ed ambiente.

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