La Tribuna – Il centro estivo lo paga l’azienda. Già sul piatto trecentomila euro.



Sempre più spesso il welfare si occupa anche dei camp per i ragazzi: bonus in busta paga per oltre 400 famiglie.

 

Che bello, è finita la scuola! Se siete d’accordo, probabilmente siete ragazzi, non certo genitori che lavorano. Le aziende, oggi, cercano di venire incontro ai propri dipendenti dando loro una mano dal punto di vista economico: si parla di quasi trecentomila euro sul piatto in provincia di Treviso. Perché la gestione delle giornate dei ragazzi dopo la fine della scuola si complica e si fa costosa, molto costosa, se dovete affidarvi a un centro estivo. 

I NUMERI 

I rimborsi per i “campi” frequentati dai figli finiscono sempre più spesso tra i benefit aziendali. Alcuni numeri li fornisce una società trevigiana che proprio di welfare aziendale si occupa, la TreCuori, che nella sola provincia di Treviso ha gestito ad oggi 293 mila euro di rimborsi da parte delle aziende per i centri estivi frequentati dai figli dei dipendenti. Sono 142 le aziende che hanno offerto questa possibilità, sfruttata da 426 lavoratori per un totale di 563 ragazzi beneficiari. “Si tratta di un dato storico cumulato – spiega Alberto Fraticelli, co-fondatore e Direttore di TreCuori – ma il vero boom c’è stato lo scorso anno. Sul totale di 128 milioni di euro di spese welfare che abbiamo erogato a livello nazionale, 34 milioni sono del 2023”.  

Mantenendo la proporzione, insomma, nella Marca il bonus centri estivi è stato di circa 78 mila euro nel solo 2023. “E quest’anno la crescita è ancora fortissima, frutto della conoscenza sempre più diffusa degli strumenti di welfare aziendale”, spiega Fraticelli. Il valore medio di ciascun rimborso per i centri estivi è stato di 688 euro: una spesa di una certa consistenza, di sicuro un aiuto importante.  

CONFINDUSTRIA 

Le aziende si muovono in ordine sparso, con proprie iniziative di welfare. Ma anche l’associazione degli industriali è attiva: è partita da Casier la prima iniziativa territoriale per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, nata dall’intesa tra il Comune e Confindustria Veneto Est, e che ora punta proprio a favorire la partecipazione dei ragazzi ai centri estivi promossi dalle associazioni locali.

“Questa prima iniziativa si pone l’obbiettivo di rendere maggiormente fruibile la partecipazione ai centri estivi organizzati a Casier da parte dei figli dei collaboratori delle aziende associate presenti in questo territorio – spiegano i promotori – Il Comune di Casier mette a disposizione gratuitamente locali idonei per la realizzazione delle attività estive e collabora con soggetti e associazioni locali per offrire servizi e attività”. “Confindustria Veneto Est ha raccolto molteplici manifestazioni di interesse da parte di aziende di questo territorio per favorire la conciliazione degli orari di lavoro e i compiti di cura dei figli, in particolare nel periodo estivo, durante l’interruzione delle attività scolastiche – dichiara Alberto Zanatta, vicepresidente di Confindustria Veneto Est per Treviso – Ci sono già interessanti esempi di contrattazione di secondo livello che tengono conto di questo aspetto come quello recente in Tognana Porcellane che abbiamo seguito insieme all’azienda e ai sindacati. Con questo protocollo facciamo un passo avanti, coerente con la volontà di Confindustria Veneto Est di collaborare in tutti i territori per renderli sempre più attrattivi innanzitutto per le persone, le famiglie e i giovani. Anche questa è una via per attrarre talenti e garantire la vitalità dei nostri paesi e delle nostre città”.  

GLI ESEMPI  

Che il mondo del welfare aziendale sia in forte espansione è assodato, e sempre più frequenti sono gli esempi che riguardano i benefit per i figli. A partire dai grossi gruppi, come Generali e Essilux, presenti anche nella Marca. La compagnia del leone in giugno e luglio offre ai propri dipendenti la possibilità di effettuare fino a quattro settimane di lavoro consecutive in smart working proprio per permettere la gestione dei figli che nei mesi estivi non vanno a scuola. Previsti anche rimborsi delle spese per vacanze studio e per i campi ricreativi.  Essilux, che a Pederobba ha uno stabilimento da 750 dipendenti, dedica un “Summer camp” a Bibione ai figli dei dipendenti di età compresa tra i 9 e i 17 anni, chiedendo solo un contributo economico proporzionale all’inquadramento retributivo, a partire da un livello simbolico. Tra i benefit anche altre convenzioni per la partecipazione ai centri estivi. 

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