LA TRIBUNA – Saltata la cena d’azienda arriva il Bonus dipendenti



Sostenibilità sociale, economia circolare e attenzione al proprio territorio sono ormai tra gli obiettivi prioritari di buona parte delle aziende venete. Uno degli strumenti più utilizzati è quello del welfare aziendale volto non solo al benessere dei propri dipendenti ma anche all’attivazione di un circuito virtuoso che abbia ricadute concrete sulla comunità e il territorio in cui operano.

Per questo, non potendo organizzare la consueta festa natalizia per rispettare le misure prudenziali sanitarie, molte imprese venete si sono aggiunte alle oltre 280 che avevano già deciso di riconoscere ai propri dipendenti un bonus (del valore medio di circa 300 euro) che ha, come ulteriore effetto positivo, quello di sostenere le imprese locali: si tratta dei Buoni TreCuori che possono essere spesi nelle attività di prossimità quali negozi, artigiani, professionisti, enti, associazioni ecc.

Sono infatti migliaia le attività che già conoscono ed incassano questo tipo di buono in tutta Italia, di cui oltre 700 in tutto il Veneto, un numero che potrà aumentare in funzione delle scelte dei lavoratori o delle attività stesse, anche grazie alle associazioni di categoria quali Ascom Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti che si sono attivate e impegnate per contribuire alla crescita di questo rete e permettere ai loro associati di incassare questi buoni, senza che debbano sostenere alcun costo e con pagamenti settimanali molto veloci.

Le tipologie di attività locali che incassano i buoni TreCuori sono estremamente variegate: oltre alle tipologie più tradizionali – quali supermercati, distributori di carburante, ecc. – ve ne sono tante sia nell’ambito commerciale (mercerie, fiorai, panettieri, ecc.) che artigianale (parrucchiere, estetiste, idraulici, ecc.) e professionali.

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