24 Dicembre 2022 – Silvia Pagliuca
Un bonus da 2 mila euro per contrastare gli effetti negativi innescati dall’inflazione e dal caro bollette. È l’iniziativa di Great Place to Work Italia, azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding. Un modo per ringraziare concretamente ciascuno dei suoi 26 professionisti per aver già raggiunto gli obiettivi e i target di fatturato prefissati a inizio anno.
«Si tratta di un risultato davvero molto importante per la nostra organizzazione – afferma Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia – Il tutto è frutto dell’impegno costante e della perseveranza delle persone che ogni giorno danno il meglio per la nostra impresa». L’azienda ha, infatti, analizzato i dati emersi dalla survey interna somministrata alle sue persone ed è emerso quanto fosse importante offrire un supporto a livello economico per combattere gli effetti recessivi dell’inflazione. Il bonus, infatti, non sarà “una tantum”.
«Come hanno dimostrato decenni di studi e ricerche sul tema, l’ascolto attivo delle opinioni dei collaboratori è uno strumento chiave per far crescere il business di un’azienda – chiarisce Bedusa – Anche noi, quindi, sulla base di quanto già facciamo quotidianamente con i nostri clienti, siamo partiti dalla misurazione delle opinioni dei dipendenti sull’ambiente di lavoro per capire le principali aree di miglioramento: abbiamo puntato in primis sull’organizzazione, poi sui benefit aziendali e ora, invece, stiamo agendo sulla leva economica. Tutto questo lavoro deriva dal fatto che, quando si lavora in un ambiente dove c’è rispetto e fiducia nelle relazioni tra le persone, vengono alimentati processi sani che portano a un naturale aumento della motivazione, della partecipazione e dell’orgoglio nell’essere parte dell’azienda. In questo modo anche la spirale negativa innescata da inflazione, carovita e caro bollette fa un po’ meno paura».
Ma Great Place to Work Italia non è l’unica azienda a essersi mossa in questa direzione. Brembo, ad esempio, ha scelto di erogare un premio straordinario di 1.000 euro lordi a ciascuno dei propri collaboratori in Italia, per dare un segnale di supporto contro il carovita. Stessa cosa accade in Unox, azienda produttrice di forni in provincia di Padova, dove dal 2022 gli 700 dipendenti riceveranno un aumento annuo di 1.000 euro lordi.
Ancora: Intesa Sanpaolo stanzierà 48 milioni di euro, garantendo 500 euro in più ai propri collaboratori, così che possano affrontare meglio i rincari alimentari ed energetici. A Treviso, la Labomar, ha stanziato 700 euro per ogni addetto con almeno 6 mesi di anzianità, RadiciGroup, multinazionale in provincia di Bergamo, ha previsto un contributo una tantum da 1.000 euro lorde ai suoi 1.500 addetti. TreCuori, invece, società che si occupa di welfare aziendale, ha pensato a un “bonus caro-vita” da 1.200 euro e un “bonus carburante” (dal valore variabile tra i 200 e gli 800 euro) per i suoi 50 dipendenti, mentre Acqua Sant’Anna ha previsto una mensilità aggiuntiva per i suoi 200 dipendenti. Infine, Acqua dell’Elba, Società Benefit e storica manifattura artigianale di profumi made in Italy, ha messo in campo un’operazione dal valore complessivo di 100.000 euro, dando ai suoi 118 collaboratori buoni acquisto da 1.000 euro l’uno.
Sviluppare nuove forme di welfare è, quindi, una delle leve più efficaci per le imprese che vogliono sostenere concretamente i lavoratori in questa fase di incertezza economica. E la solidarietà diventa uno strumento potentissimo di engagement.