CORRIERE IMPRESE NORDEST – “Se sei della community puoi pagare in Cordis”



Rassegna stampa sul lancio del circuito Cordis Community

 

FONTE: CORRIERE IMPRESE NORDEST, DI GABRIELE FUSAR POLI

“La sfida (ad Amazon) del circuito locale”, è il titolo della notizia pubblicata in data 12 ottobre dal Corriere Imprese NordEst – l’inserto mensile del Corriere del Veneto – in merito al circuito Cordis.

L’articolo di Gabriele Fusar Poli approfondisce i meccanismi di funzionamento del circuito Cordis ed informa in merito ai più recenti aggiornamenti del progetto, come la partecipazione di nuove associazioni di categoria e le modalità agevolate di adesione per le imprese, quali ad esempio il modulo per essere ricontattati (a questo link).

L’accelerazione decisiva è stata data negli ultimi mesi, con studiosi, tecnici e soggetti istituzionali che hanno unito le forze mettendo a disposizione le rispettive conoscenze e i propri strumenti per contribuire congiuntamente alla ripresa dell’economia del territorio. Guai, però, a pensare che l’obiettivo principale sia magari proprio quello di sfruttare il <<bug>> dell’emergenza coronavirus. Il motivo? La gestazione di questo progetto è durata circa quattro anni. Ed è giustificata tanto dalla sua capacità di interconnessione tra i principali attori economici.
E’ ufficialmente nata a Padova la Cordis Community, circuito commerciale tecnologicamente avanzato in grado, nella sostanza, di dare liquidità immediata alle imprese aderenti. La mente dell’iniziativa (assistita dal network di consulenza legale Annunziata&Conso) è la TreCuori Spa, società benefit trevigiana che offre servizi alle aziende in vari ambiti – in particolare welfare e marketing sociale – e che all’ombra del Santo può già contare su rapporti con più di 800 aziende e oltre 6000 utenti privati, mentre il progetto, che gode del patrocinio della Camera di Commercio di Padova oltre che di Provincia e Comune, ha subito attirato l’attenzione delle principali associazioni economiche del territtorio. Il meccanismo è relativamente semplice: tutto parte dalla creazione della community, a cui possono aderire imprese sia profit che no profit, commerciali o non commerciali, enti pubblici e privati (tra dipendenti e collaboratori delle suddette imprese o enti), che potranno poi sfruttare la rispettiva visibilità fornita dalla piattaforma online – con tanto di app dedicata – per interagire tra loro e acquistare i rispettivi beni o servizi con una formula innovativa. Il pagamento, infatti, verrà corrisposto per il 65% in euro, mentre il restante 35% verrà compensato in Cordis, una sorta di moneta virtuale (un Cordis equivale a un euro) che il venditore potrà poi riutilizzare per acquistare a sua volta altri beni o servizi all’interno del medesimo circuito. Il tutto senza intermediari e nel nome della convenienza, vero motore di questo circuito virtuoso che offre benefici immediati operando a diversi livelli, in quanto non solo sostiene l’occupazione – perchè potendo coinvolgere i collaboratori e i dipendenti rende più sostenibile il costo del lavoro delle aziende – ma inietta anche nel mercato nuova capacità di spesa, utilizzabile solo all’interno di Cordis Community, fungendo così da stimolo ai consumi sul territtorio e da contrasto ai grandi player online internazionali. Senza dimenticare un altro, innegabile vantaggio: i costi di gestione del conto creato ad hoc sono pagati esclusivamente in Cordis (a partire da una tantum iniziale passando per le spese mensili fino ad arrivare alle commissioni d’incasso, a carico solo del venditore), il che vuol dire che, dal momento dell’attivazione all’eventuale uscita dal circuito – l’impegno assunto è annuale e può essere liberamente prolungato o meno – gli aderenti non dovranno mettere mai mano al portafoglio. <<Ecco perchè – esclama entusiasta Alberto Fraticelli, direttore di TreCuori Spa – mi piace affermare che restare fuori non conviene, ed esserci non costa niente: può apparire un semplice slogan, ma sintetizza al meglio lo spirito di Cordis Community>>.
Una sfida che sembra già vinta, almeno a giudicare dall’immediato sostegno ricevuto da Confartigianato Imprese Padova, Confcommercio Imprese per l’Italia-Ascom Padova e Confesercenti del Veneto Centrale: <<Hanno subito dimostrato grande interesse – prosegue Fraticelli – già dalla presentazione privata del progetto, tenutasi alla Camera di Commercio di Padova prima ancora del lancio ufficiale, e fa forse ancor più piacere sapere che è bastato pochissimo ad altre associazioni di categoria, come Appe Padova e Cna Padova, per sciogliere le riserve e aderire, così da poter garantire ai loro affiliati condizioni agevolate ancora più vantaggiose. Al pari delle associazioni sportive: pensate per esempio a una società di pallavolo dilettantistica, che con questo sistema può avere immediata liquidità per acquistare il materiale per le attività ma anche incassare le quote di iscrizione e pagare in forma agevolata i propri collaboratori>>.
Il direttore della società benefit TreCuori ne approfitta quindi per spiegare nel dettaglio il funzionamento della Community: <<Al momento dell’adesione ogni nuovo membro può richiedere una disponibilità iniziale fino a un massimo di 3000 Cordis per ogni addetto del proprio ente o dipendente della propria impresa: questa somma andrà a riempire il proprio conto virtuale, la cui capienza massima sarà pari al doppio della disponibilità iniziale. Il conto si svuota spendendo e si riempie incassando per effetto delle transazioni disposte tramite l’apposita app o sul sito www.cordiscommunity.org: questi due strumenti digitali permetteranno di geolocalizzare tutti gli aderenti al progetto e renderanno visibili le loro disponibilità a ricevere Cordis in quel dato momento, in base alle precedenti transazioni effettuate da ciascuno. In tal modo sarà possibile regolarsi nella scelta dell’aderente a cui rivolgersi per effettuare i propri acquisti. In poche parole – continua Fraticelli – tanto più si spende in Cordis e tanto più si è in grado di riceverne, diventando così più attrattivi per chi deve acquistare>>.
C’è chi ha già paragonato questo scambio di beni e servizi a un baratto digitale, ma Alberto Fraticelli puntualizza: <<Nel baratto bisogna trovare il singolo interlocutore interessato alla transazione, mentre qui si può scegliere tra vari venditori. Bisogna inquadrare Cordis Community come un vero e proprio attivatore economico territtoriale: è inutile continuare a dire ai nostri interlocutori “basta acquistare su Amazon”, piuttosto dobbiamo creare meccanismi per cui le persone trovino più conveniente il negozio di prossimità, garantendo nel contempo una circolarità che consenta di far girare i Cordis mantenendoli magari all’interno di una stessa provincia, proprio come nel caso di Padova>>.
Gli scambi partiranno ufficialmente lunedì 9 novembre. Ambizioni future? <<Con TreCuori forniamo servizi ad aziende venete e nazionali, quindi è normale che puntiamo ad allargare la nostra Community, ma vogliamo che sia un processo che si sviluppi in modo naturale, senza forzature>>.

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